Mentre il Vix è in salita dal minimo del 17 agosto lo S&P500 è arrivato ai minimi inferiori della metà giugno. C’è ancora spazio perché le due tendenze siano in grado di alimentare i rendimenti delle obbligazioni.
Chi è a caccia di rendimenti e non teme il rischio esistono sul mercato bond di lunghissima scadenza che offrono un controvalore che fa riflettere sugli interessi offerti dalle cedole dei titoli nostrani.
Stiamo parlando dell’emissione del bond messicano della durata di 100 anni, con scadenza nel lontano marzo 2115. Il titolo di una fragile economia del sud America con lunghissima scadenza rende meno di un BTP a 10 o 30 anni italiano. L’emissione del Titolo di Stato messicano ha una cedola lorda annua del 4%.
La tendenza è indice forse della sopravvalutazione dei rischi legati alla solvibilità italiana? Sicuramente il mercato sta scontando in anticipo le preoccupazioni per l’Ue e della recessione legata al prezzo delle materie prime che meno toccano Stati Uniti o Messico.
Un sentiment meno peggiore di quanto mostri invece l’interesse legato ai finanziamenti del debito italiano che nell’attuale fase di debolezza dei mercati potrebbe essere sottovalutato.
In tal senso ci potrebbe essere una fase di tregua alla discesa delle quotazioni, perlomeno sino alle decisioni della Fed di inizio novembre. Uno dei vantaggi del titolo messicano è che si tratta di un’obbligazione denominata in euro. L’altro aspetto positivo consiste nel fatto che la quotazione è scesa ai minimi storici e pari a circa 67 centesimi. Il rendimento lordo arriva a circa il 6,20%.
Un altro titolo di Stato a 100 anni questa volta emesso dall’Austria, ha scadenza 30 giugno 2020, offriva nello stesso giorno un rendimento di appena il 2,40%. Mettendo i due titoli a confronto lo spread è di 380 punti base o 3,8%. Dal punto di vista del rating lo stato sudamericano ha una solidità fiscale del tutto simile a quella dell’Italia, mentre Vienna è molto simile alla Germania.
L’Italia è chiamata a un grande sforzo per la riduzione del debito. Il nostro Paese fronteggia una situazione complessa anche per le riforme economiche da mettere in campo: I recenti sviluppi richiederanno uno sforzo di bilancio maggiore. In questo senso una lieve boccata d’ossigeno è arrivata in estate, con il debito pubblico italiano diminuito di 12,8 miliardi di euro ad agosto rispetto al mese precedente. Nel complesso il debito rimane comunque elevato e pari a 2.757,8 miliardi di euro.
In Italia il BTP a lungo termine con il rendimento più alto è il BTP con scadenza all’aprile del 2045 e codice Isin: IT0005438004. Questo titolo ha al momento un prezzo di circa 58 centesimi che garantisce un rendimento netto medio annuo del 5,1%. Se prendiamo invece come riferimento il titolo più longevo esso è il BTp 2072 con un rendimento del 2,15% e una quotazione di 55 centesimi.
È possibile che nei prossimi anni il rendimento abbia una graduale discesa per riportarsi a soglie molto più contenute e con prezzi superiori alla pari; alla fine di febbraio del 2020 titoli come quello austriaco e il BTP italiano quotavano quasi 125 centesimi. Livelli sostanzialmente doppi rispetto quelli attuali.
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