Un aumento aspettato per tanto tempo dopo la promessa della premier Meloni di tagliare il cuneo fiscale. Ora ci siamo davvero.
I dipendenti che si aspettavano una busta paga più pesante ad aprile sono rimasti o rimarranno delusi, ma il rammarico durerà ancora per poco perché il taglio del cuneo fiscale sta diventando realtà.
E le sorprese non finiscono qui perché a breve saranno pagati anche gli arretrati e in vista delle vacanze estive arriva una boccata d’ossigeno consistente. Uno dei motivi del ritardo è da attribuirsi al software NoiPa che ha aggiornato il sistema proprio quando i lavoratori attendevano di vedere nero su bianco il riconoscimento del taglio del cuneo fiscale. Facciamo un passo indietro per capire che cos’è questo fantomatico taglio.
Si tratta di una misura che mira a sostenere i redditi medio bassi sostituendo la decontribuzione dal primo gennaio 2025. Quindi una riduzione dei contributi a carico del lavoratore per aumentare il reddito netto in busta paga. A essere interessati sono tutti i dipendenti pubblici, dai professori ai dipendenti dei ministeri.
Ad aprile, i dipendenti pubblici devono smorzare gli entusiasmi: nonostante l’attesa, infatti, la busta paga non tiene ancora conto del taglio del cuneo fiscale deciso dal governo Meloni con l’ultima Manovra di bilancio. Ci sarà da aspettare altri due mesi: a giugno, infatti, questi lavoratori potranno finalmente godere del beneficio. In più tra 60 giorni dovrebbero essere pagati anche gli arretrati dei primi cinque mesi dell’anno, pari ad una media di 400 euro netti.
Come accennato, la ragione del ritardo nei pagamenti è legato a NoiPa, la piattaforma digitale sviluppata dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Ministero dell’Economia con il fine di elaborare, liquidare e consultare gli stipendi, oltre a fornire una serie di servizi self-service ai dipendenti. I software per tenere conto del taglio del cuneo fiscale non sono stati ancora aggiornati. Ma alla fine della primavera i lavori dovrebbero essere completati, e come aggiunge Il Messaggero, NoiPa avrà un’interfaccia con nuove funzionalità che permetterà ai dipendenti pubblici di scegliere in autonomia se farsi conteggiare il beneficio in busta paga.
Il taglio del cuneo fiscale avviene in due modi e a seconda della fascia di reddito. Chi ha un reddito complessivo sotto i 20mila euro lordi avrà un’indennità aggiunta direttamente in busta paga che vale una percentuale del reddito: il 7,1% fino a 8.500 euro di reddito; il 5,3% nella fascia tra 8.500 e 15mila euro di reddito; il 4,8% dai 15mila ai 20mila euro. E poi c’è la seconda categoria, chi supera i 20mila euro di reddito. In questo caso, si tratta di una detrazione Irpef con due scaglioni diversi: chi resta entro i 32mila euro annui, ha diritto a una detrazione aggiuntiva di 1.000 euro; chi invece supera la soglia, ha diritto a una detrazione che si abbassa in via graduale, fino a sparire del tutto sopra i 40mila euro
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