Ecologia si, ma senza esagerare; sembra questo il messaggio che la commissione ha dato presentando la sua proposta per lo standard Euro 7 dei veicoli a motore venduti nell’Ue.
L’obbiettivo di ridurre le emissioni inquinanti si affianca alla necessità di sostenere un mercato, quello automobilistico, che necessita di tempo per assorbire il cambiamento.
La proposta della Commissione sul nuovo standard Euro 7 sostituisce e semplifica le norme sulle emissioni precedentemente separate, e dunque prevede limiti di emissione per tutti i veicoli a motore, ovvero automobili, furgoni, autobus e autocarri in un unico insieme di regole.
I cambiamenti climatici sono già manifesti, eppure non sembra esserci la consapevolezza dell’urgenza che rimane solo sulla carta scientifica. L’Ue vuole portare avanti la riduzione dell’inquinamento atmosferico riducendo le emissioni delle auto senza sconvolgere l’economia del comparto.
Una filiera sensibile al cambiamento e importante per tutta l’eurozona, dalla Germania all’Italia fino alla Francia il comparto auto ha la consistenza per deprimere il Pil di importanti Paesi. Si fa quindi attenzione alle implicazioni sociali della transizione verso l’auto elettrica, nonostante l’emergenza climatica ci vuole realismo nel stabilire la tabella di marcia.
Cosa cambia con i vincoli per la auto euro 7 rispetto all’euro 6 e quando entrerà in vigore?
Con queste le linee guida la proposta di regolamento sui nuovi standard per le emissioni inquinanti Euro 7 presentata dalla Commissione europea, entrerà in vigore dal primo luglio 2025. Saranno coinvolte per prime le auto e i furgoni e dal primo luglio 2027 anche i veicoli pesanti venduti nell’Ue. Per diventare effettiva la bozza di regolamento prodotta dalla Commissione adesso deve passare al vaglio di Parlamento e Consiglio europei.
Cosa cambia con i vincoli per la auto euro 7 rispetto all’euro 6? Rispetto all’Euro 6, con il nuovo standard euro 7 è raggiungere per il 2035 un calo delle emissioni di ossidi di azoto pari al 35%. Si porta dunque il limite a 60 mg/km; un valore eccessivamente basso per le auto a benzina che non rientrano quindi tra quelle che potranno circolare. Risulta anche inferiore alle emissioni di cui sono attualmente responsabili le auto diesel pari a 80 mg/km. Nono solo auto e furgoni, ma anche mezzi pesanti per cui è stata chiesta una riduzione del 56%.
Il punto più importante delle misure per l’ecologia sono i tempi reali nella riduzione delle emissioni. Saranno sufficienti per evitare l’innalzamento delle temperature e dei suoi effetti nocivi? Nel 2035, tutte le auto e i furgoni venduti nell’Ue avranno zero emissioni di CO2. Tuttavia, nel 2050, oltre il 20% delle auto e dei furgoni e più della metà dei veicoli più pesanti in circolazione continueranno a emettere inquinanti.
La misura salverebbe per il momento il mercato dell’auto
Le prospettive di rallentamento economico sono destinate a investire anche il mercato auto. Secondo il 55% dei fornitori europei, si attende per il 2023 un calo del fatturato con il 27% dei fornitori si aspetta di non essere profittevole. l’alternativa tra una lunga recessione e una recessione breve e leggera non è tra le più rosee per un settore già fiaccato nei due anni precedenti.
Lo svantaggio dell’euro 7 quindi, è che l’obbiettivo di riduzione delle emissioni è inferiore a quanto atteso dagli ambientalisti. In attesa del divieto di immatricolazione dei veicoli con motore a combustione previsto per il 2035, la Commissione ha scelto di fare un piccolo regalo all’industria, che dovrà dirottare meno investimenti sull’Euro 7 per concentrarsi sul passaggio all’elettrico.
La misura salverebbe per il momento il mercato dell’auto riducendo le emissioni con le tecnologie esistenti. L’impatto sarebbe così comprensivo del mercato con aumenti dei prezzi che si limitano tra i 90 e i 150 euro e nell’ordine dei 2600 euro per autobus e camion. Nella proposta si estende il limite di emissioni anche sull’ammoniaca valida per auto e furgoni, si regola la formaldeide e il protossido di azoto per autocarri e autobus. Sono comprese nell’inquinamento per la prima volta anche le particelle prodotte da freni e batterie.
“Le auto elettriche sono il 40 per cento più pesanti dei veicoli con motore termico e dunque emettono più particelle per pneumatici e freni” ha spiegato il commissario al Mercato interno, Thierry Breton. Le nuove regole dovrebbero regolare la durata minima delle batterie installate su auto e furgoni elettrici e imporre l’uso di strumenti digitali per evitare manomissioni, come quelle avvenute sulle auto Volkswagen. La riduzione del particolato proveniente dagli scarichi è attesa nell’ordine del 13% da auto e furgoni, e del 39% da bus e camion. Sono attese in calo del 27% le emissioni dai freni dei veicoli.