A breve il Governo introdurrà una nuova pace fiscale e rottamazione cartelle. Nel frattempo è possibile verificare i carichi rottamabili.
Il nuovo esecutivo ha comunicato l’intenzione di introdurre una nuova pace fiscale e la conseguente rottamazione di cartelle esattoriali di minore importo. Si tratta di un’importante iniziativa che permetterà ai contribuenti con carichi pendenti di accedere alla rottamazione.
Nel frattempo sul sito dell’Agenzia delle entrate-riscossione è possibile verificare la presenza di carichi nei confronti del Fisco. Scopriamo come controllare se abbiamo carichi rottamabili.
Ma prima, cerchiamo di capire in cosa consiste la nuova pace fiscale voluta dal Governo Meloni. Chi vi potrà accedere? Quali debiti saranno rottamati?
Già in fase di campagna elettorale, le forze politiche di centro-destra avevano comunicato la volontà di effettuare una nuova pace fiscale. Ci stiamo riferendo alla possibilità di rottamare alcune cartelle esattoriali che rispondono a determinati requisiti.
A quanto pare l’intenzione del governo Meloni è quello di tenere fede alla promessa fatta ai propri elettori, permettendo ai contribuenti di sanare la propria posizione debitoria nei confronti del fisco o di altre pubbliche amministrazioni.
In questo modo, il nuovo esecutivo desidera tendere la mano ai cittadini in difficoltà permettendo loro di risolvere la questione debitoria e versando una parte dei debiti o addirittura niente.
Quest’ultima opzione sembrerebbe essere prevista per le cartelle fino a €1000, per le quali il governo sta valutando lo stralcio.
Ad ogni modo, l’esecutivo di centro-destra ci ha tenuto a precisare che la nuova pace fiscale non sarà un condono generalizzato. In sostanza, il governo Meloni non vuole far passare il messaggio che lo Stato tende la mano a chi non paga le tasse, bensì vuole offrire un aiuto a coloro che fanno fatica a rispettare le scadenze.
Sebbene la nuova pace fiscale non sia ancora stata presentata, i contribuenti hanno già la possibilità di verificare la presenza di eventuali pendenze nei confronti del Fisco.
La legge che introdurrà la nuova pace fiscale non ha ancora ricevuto l’ok, ma i contribuenti possono già verificare la presenza di carichi pendenti nei confronti del Fisco. In questo modo, il contribuente ha la possibilità di conoscere la propria posizione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e, dunque, sapere se avrà o meno accesso alla pace fiscale.
Per verificare la presenza di pendenze con il fisco è necessario accedere al portale dell’Agenzia delle Entrate-riscossione.
Così facendo, il cittadino può consultare la propria posizione in merito ai pagamenti che riguardano IMU, ex Tasi, Tari, Tosap, tassa di occupazione del suolo pubblico e così via.
Per accedere al portale è necessario essere muniti di identità digitale Spid o Cie. Una volta effettuata l’autenticazione al sito è possibile accedere al servizio che si chiama “Controlla la tua situazione”, dove sono indicati eventuali debiti rottamabili.
Nello specifico, l’utente può verificare la presenza di cartelle esattoriali a partire dal 2000, effettuare i pagamenti, controllare la rateizzazione e la presenza di eventuali procedure cautelari ed esecutive in corso.
Nella sezione “Situazione debitoria-consulta e paga” il contribuente può consultare i debiti da saldare, per i quali si potrebbe accedere alla pace fiscale.
Come abbiamo detto non esiste ancora la legge che contiene tutte le informazioni tecniche relative alla nuova pace fiscale. Tuttavia, pare che l’intenzione del governo sia quella di introdurre una rottamazione delle cartelle per debiti superiori a €3000. In questo modo, il contribuente ha la possibilità di regolarizzare la propria posizione debitoria pagando solo l’imposta contestata, stralciando sanzioni e interessi in mora.
Inoltre, la pace fiscale, che sarà introdotta in Legge di bilancio 2023, consentirà di poter stralciare debiti fino a €1000, per i quali il contribuente non dovrà pagare nulla. È previsto anche un altro stralcio che riguarda i debiti sotto a €3000. In tal caso, il contribuente è tenuto a pagare solo una percentuale (forse il 10%), beneficiando dello stralcio di sanzioni e interessi correlati.
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