Arriva una nuova pace fiscale per coloro che devono mettersi in regola con i pagamenti risalenti al 2020-2021: ecco di cosa si tratta e a quando sono stati prorogati i pagamenti.
Il 31 marzo è ufficialmente terminato nel nostro Paese lo stato di emergenza legato alla pandemia e al Covid-19. Tuttavia, se da un lato c’era l’intenzione di una lenta ripresa e di un agognato “ritorno alla normalità”, dall’altro le cose sono precipitate. La crisi economica generata a seguito della guerra in Ucraina, infatti, ha reso il tutto molto più difficile.
Per questo motivo, il Governo ha messo a punto un nuovo piano di pace fiscale destinato a tutti coloro che non sono riusciti a mettersi in regola con i pagamenti entro dicembre 2021. Scopriamo insieme chi sono i destinatari e di cosa si tratta.
Cosa prevede la nuova pace fiscale: tutto quello che c’è da sapere
A seguito della crisi economica scaturita dalla guerra in Ucraina, sono sempre di più coloro che, nel nostro Paese hanno fatto fatica a pagare i propri debiti con il Fisco. La scorsa opportunità, infatti, risale a dicembre 2021 ma non riguardava tutti i debitori. Per questo motivo, la Commissione Finanze del Senato ha approvato un emendamento al decreto Sostegni Ter. Esso, nel dettaglio, è dedicato ai contribuenti rimasti indietro con il pagamento delle rate scadute relative al 2020 e al 2021.
Tale emendamento e la pace fiscale da esso derivante, dunque, rappresenta la terza edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali. Essa è rivolta a tutti coloro che hanno uno o più debiti con l’Agenzia delle Entrate dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. L’azione del Governo, tuttavia, non si è fermata solo qui.
Un’ulteriore pace fiscale è prevista anche per coloro che non hanno saldato le date in scadenza nel 2022. Per essi, il Governo fisserà nei prossimi giorni un nuovo calendario di scadenze nelle quali poter inviare i pagamenti richiesti.
Chi è escluso
Alcuni soggetti sono esclusi dalla Rottamazione ter: essi, infatti, sono tra coloro che hanno contratto un debito alla cui insolvenza non si può rimediare. Nel dettaglio, i debiti esclusi sono:
- Le multe e le sanzioni pecuniarie a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
- Le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato;
- Le sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali;
- I crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti.
La novità di questa rottamazione, invece, è che essa prevedrà anche le multe per violazione del Codice della Strada, tuttavia in questo caso sono condonati solo gli interessi previsti dalla Legge.