Circa un terzo delle aziende italiane ha scelto di contrastare l’inflazione riducendo i margini di profitto. In questo contesto gli istituzionali cercano alternative su cui fare fruttare i propri capitali. È il caso dell’obbligazione emessa da BPER Banca.
La redditività dell’industria italiana rimane strettamente correlata alla solidità del comparto bancario.
Nel contesto attuale dove il costo dell’energia ha portato a un’ampia riduzione del fatturato o a un aggravio dei costi e perdita di competitività dei suoi prodotti solo alcune realtà riescono a rimanere redditizie. È il caso del comparto bancario non esposto alla Russia; tra questi c’è BPER banca che ha confermato ancora una volta la capacità di rivolgersi con successo al mercato.
La Banca ha dato mandato a HSBC, Morgan Stanley, NatWest Markets, UBS, UniCredit di gestire il collocamento dell’obbligazione societaria fixed to floating Senior Non Preferred. Si tratta del titolo con Codice ISIN IT0005523896 che sarà quotata presso il Luxembourg Stock Exchange. L’obbligazione è stata emessa per un ammontare di 500 milioni di Euro e ha una scadenza 5 anni con possibilità di rimborso anticipato dopo 4 anni.
L’iniziativa fa parte della strategia per ottimizzare la struttura del capitale di BPER Banca già prevista nel Piano Strategico fino al 2025. Il titolo ha raccolto domanda per oltre 2 miliardi di Euro da parte di 200 investitori a livello globale. La cedola annuale dell’obbligazione di BPER Banca è stata fissata al 6,125%, con un prezzo di emissione di 99,847%.
Quanto è sicura l’operazione di esposizione dell’istituto di credito dipenderà dall’andamento del comparto produttivo italiano e della propensione ai consumi che si prospetta in declino almeno nel prossimo anno. A incidere di più sull’economia italiana saranno le variazioni inattese del fatturato, lo scostamento degli investimenti rispetto ai piani, nonché la variazione dell’occupazione che si avranno nei prossimi anni.
A balzare all’occhio è nella stessa ottica l’andamento del collocamento dei titoli di Stato. Le emissioni di novembre sono state caratterizzate da rendimenti alti ma inferiori alle precedenti; non è da escludere che i rendimenti dei BTP possano presto iniziare una fase discendente. Dicembre può essere uno degli ultimi mesi validi per constatare l’effettiva tenuta del sistema italiano anche in relazione alla solvibilità dei debiti.
Un ultimo indizio in questo senso arriva dall’assenza di collocamenti di titoli indicizzati all’inflazione europea sostituiti dai BTP Italia. Il calendario di dicembre 2022 salvo variazioni prevede l’emissione di due BOT, un BTP short term e due BTP ordinari.
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