La nuova normativa regola il trattamento fiscale e normativo delle criptovalute con l’obiettivo di scovare i furbetti.
La legge Micar (Markets in crypto-assets regulation) è in vigore da giugno 2024 solo per i titoli III e IV sui token, poi entrerà su tutte le criptovalute dal 30 dicembre 2024. La normativa prevede controlli serrati e sanzioni severe per persone e società.
Con questa normativa escono dall’anonimato i possessori dei Bitcoin e di tutte le criptovalute. Sotto il radar sanzionatorio i mercati delle criptovalute con multe non solo di natura pecuniaria ma anche penale.
Le nuove disposizioni contenute nel Decreto Micar entreranno a pieno regime entro il 30 dicembre 2024, ad eccezione per token in moneta elettronica (EMT) e quelli collegati ad attività (ART) con disposizioni già in vigore dal 30 giugno 2024.
L’obiettivo della normativa è quello di combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro con regole di tassazione, vigilanza e trasparenza sulle transazioni legate alle critpovalute.
Tutti i partecipanti al mondo delle criptovalute saranno chiamati ad osservare regole ben precise (gli exchange, i fornitori di wallet digitali, eccetera). Dovranno trasmettere, alle autorità fiscali italiane, tutte le informazioni relative agli utenti e i dati identificati del proprietario di ogni wallet con il tracciamento delle operazioni effettuate. Un cambio epocale per l’Italia, che si adegua al regolamento UE n. 2023/1114 del 31 maggio 2023.
Il decreto all’articolo 30 (Titolo IV) prevede una pena di reclusione che va dai sei mesi ai quattro anni per chi emette moneta elettronica senza essere iscritto all’albo (T.U. bancario articlo 14). Inoltre, è prevista una sanzione, per ogni violazione delle norme comunitarie, da 2.066 a 10.329 euro.
La nuova normativa impone regole precise nei confronti di aziende e privati. In particolare, prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa fino a 5 milioni di euro per le persone giuridiche. Inoltre, in base al fatturato annuo, rilevato dall’ultimo bilancio approvato, sarà applicata una sanzione dal 3% al 12,5%.
Per le persone fisiche, inclusi il personale aziendale, si applica una sanzione amministrativa che va da 5.000 a 75.000 euro. Infine, se la condotta è considerata illecita nei limiti massimi contenuti nell’articolo 31 del decreto, la sanzione amministrativa può arrivare al doppio del ricavo ottenuto (solo se determinabile).
MICA stabilisce trasparenza e sicurezza nelle operazioni, una specie di paracadute per gli utenti contro la perdita di fondi nel caso un operatore fallisca. Un regolamento che tutela chi opera nel mondo delle criptovalute.
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