Novità Superbonus e cessione del credito: dal 2 maggio cambia tutto

Sono in arrivo importanti novità Superbonus e cessione del credito, che partiranno dal 2 maggio 2022. Ecco di cosa si tratta e a chi interessa.

I bonus edilizi, che hanno lo scopo di migliorare l’efficienza energetica degli immobili, hanno raggiunto una fase di stallo che ha richiesto l’intervento da parte del Governo. A partire dal 2 maggio 2022, sono in arrivo importanti novità che riguardano la cessione del credito per il Superbonus 110%.

Novità Superbonus e cessione del credito: dal 2 maggio cambia tutto

La cessione del credito è concessa dalle banche e dagli istituti di credito, per favorire l’accesso ai bonus edilizi come Superbonus, bonus facciate, Ecobonus e così via.

A partire da maggio è stata introdotta un’importantissima novità che concederà anche gli studi professionali e ai privati la possibilità di inviare la comunicazione all’Agenzia Delle Entrata, per la cessione del credito.

Si tratta di un’importante alleggerimento previsto dalla conversione in legge del Decreto legislativo 17 del 2022, conosciuto anche con il nome “decreto bollette” entrato in vigore a marzo.

Oggi scopriremo quali sono le novità introdotte e come fare ad accedervi.

Novità superbonus e cessione del credito: di cosa si tratta

Grazie all’approvazione del decreto bollette, successivamente convertito in legge, a partire dal 2 maggio 2022 sarà possibile accedere alla quarta cessione del credito.

Requisito fondamentale per poter beneficiare del suddetto credito e che questo sia emesso solo ed esclusivamente dagli istituti bancari in favore dei propri correntisti.

Prima di questa novità, che partirà dal 1° maggio 2022 (giorno festivo), il Governo aveva già concesso tre cessione del credito di cui:

  • La prima libera, dunque senza vincoli soggettivi ed erogabile anche in favore di privati.
  • La seconda e la terza, concessi solo agli enti accreditati iscritti negli albi tenuti dalla Banca d’Italia.

Con la quarta cessione del credito è stato permesso alle banche di concedere questa possibilità ai propri correntisti, purché il suddetto credito non sia oggetto di frazionamenti.

Lo sconto in fattura

Quando un privato cittadino contatta una ditta finché effetti i lavori di ristrutturazione che rientrano nei benefici fiscali previsti dalla legge, ha la possibilità di chiedere uno sconto in fattura.

In questo caso, il contribuente riceverà immediatamente il beneficio senza dover attendere la restituzione decennale chi avviene attraverso la dichiarazione dei redditi.

Così facendo, si offre la possibilità alle imprese di ottenere un credito che corrisponde alla detrazione che spetta al contribuente.

Il suddetto credito può essere ceduto ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari.

Quest’opportunità è stata presa di mira anche dai cosiddetti furbetti. Stiamo parlando di ditte edili che, con lo scopo di accedere alla cessione del credito, hanno dato il via a ristrutturazioni fittizie.

Per questo motivo il Governo ha pensato di introdurre l’obbligo di produzione del documento dello Stato di avanzamento dei lavori.

Così facendo ogni ditta ha ricevuto l’onere di produrre e inviare il suddetto certificato, nel quale deve essere attestato il raggiungimento di almeno il 30% dei lavori effettivi entro giugno 2022.

Questa soluzione si è rivelata un’arma a doppio taglio, soprattutto nei primi mesi del 2022 quando la maggior parte delle ditte, con il rischio di non riuscire a rispettare il suddetto termine, hanno preferito rinunciare a numerosi lavori.

Da tutta questa situazione, è sorta l’esigenza di un nuovo intervento da parte delle forze politiche che hanno prorogato il suddetto termine e introdotto la quarta cessione del credito.

Novità maggio 2022

Per maggio 2022 sono attese due importanti novità che riguardano le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate della prima cessione del credito e dello sconto in fattura.

A tale proposito saranno applicate le seguenti regole:

  • I crediti non possono essere frazionati dopo la prima comunicazione dell’opzione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
  • Ogni credito è caratterizzato da un codice identificativo univoco che deve essere indicato in tutte le comunicazioni successive alla prima secondo quanto previsto dal Fisco.
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