Il Superbonus 110% è un incentivo che finora ha avuto un oggettivo successo. Cosa cambierà nelle prossime settimane?
Superbonus 110%, ecco l’intesa su una ulteriore cessione del credito e sulla proroga per le case unifamiliari. In arrivo un nuovo decreto in CdM il 21 aprile.
Altre notizie in arrivo per quanto riguarda il ben noto Superbonus 110%, grazie ad un decreto ad hoc, che dovrebbe giungere in Consiglio dei Ministri il 21 aprile.
Ricordiamo che il Superbonus 110% consiste in una misura di incentivazione introdotta dal D.L. Rilancio 19 maggio 2020, n. 34, che mira a rendere più efficienti e più sicure le abitazioni. In particolare, meccanismo comporta che gli interventi possano essere svolti anche a costo zero per il cittadino.
Vediamo allora qualche dettaglio proprio in relazione al Superbonus e alla proroga oltre giugno, all’orizzonte per le villette con il nuovo decreto aiuti. In vista anche una ulteriore cessione del credito.
Superbonus 110%: nuovo accordo e proroga per le villette
Ebbene, il citato decreto includerà la proroga di qualche mese della data del 30 giugno 2022, per il raggiungimento della soglia del 30% di intervento messo in atto per le case unifamiliari, cd. villette.
Dagli ambienti della politica, emergono parole che non lasciano spazio a particolari dubbi: “Sulla questione del Superbonus 110% abbiamo raggiunto un accordo con il governo che introdurrà in un decreto subito dopo Pasqua, che dovrebbe presumibilmente arrivare in Cdm il 21 aprile, la possibilità di prorogare di qualche mese la data del 30 giugno 2022 per il raggiungimento della soglia del 30% di intervento realizzato per le case unifamiliari”.
Così si sono recentemente espressi – agli organi di informazione – il presidente della Commissione Attività Produttive e il presidente della Commissione Ambiente della Camera.
Nelle due commissioni alcuni membri hanno già chiesto una proroga sostanziale e non meramente formale, in quanto c’è chi ha lamentato che l’urgenza di un intervento è sotto gli occhi di tutti e non sarebbe sufficiente la proroga di uno o due mesi del termine intermedio del 30 giugno 2022. In buona sostanza, la proroga Superbonus 110% intende far fronte alle frenate delle attività di migliaia di progetti e cantieri, tanto da giustificare un congruo allungamento dei tempi per ripartire. In gioco una possibile proroga di almeno 6 mesi, ma sul punto sono attese conferme ufficiali.
Superbonus 110% e nuova cessione del credito
Non solo. I citati presidenti delle Commissioni hanno altresì affermato di aver stabilito un’intesa sull’ulteriore “cessione del credito rispetto ad oggi”.
Proprio quest’ultima costituisce uno dei tasselli fondamentali del Superbonus 110%, e pertanto non stupisce che i lavori della Commissione si siano focalizzati anche su ciò. Come appena accennato, la spinta alla ulteriore cessione del credito è limpida e questo va nella direzione di consentire a molte aziende di trovare più facilmente un compratore per il credito, e dunque di ricevere una boccata d’ossigeno in un periodo molto delicato per l’economia e il lavoro.
Non solo. Vero è che il Superbonus 110% ha costituito un elemento decisivo per raggiungere il livello di crescita del Pil 2021. Secondo i promotori di queste novità, non sarebbe dunque opportuno limitarlo proprio ora.
La cessione del credito in sintesi
Alla luce di quanto sopra riportato, ricordiamo in sintesi in che cosa consiste la cessione del credito. Quest’ultima è di fatto un accordo con il quale un creditore trasferisce il proprio diritto di credito a un terzo soggetto, che in seconda battuta lo riscuoterà dal debitore. In ipotesi del Superbonus 110% – ossia l’incentivo di cui al decreto Rilancio per lavori di efficientamento energetico e adeguamento antisismico sulle abitazioni – a essere ceduto è il credito d’imposta. In gioco un credito verso lo Stato con il quale si possono compensare i debiti o diminuire le imposte da pagare.
Infine, non bisogna dimenticare che l’interessato può beneficiare del Superbonus:
- nella forma “standard” come detrazione fiscale del 110% dei costi sostenuti per i lavori;
- oppure alternativamente come cessione del credito o sconto in fattura.
Cessione del credito e sconto in fattura costituiscono infatti le formule di cui al decreto Rilancio, che in verità valgono non soltanto per i lavori coperti dal Superbonus 110%, ma altresì per gli interventi di recupero edilizio (cd. bonus ristrutturazione), di recupero o restauro delle facciate (cd. bonus facciate) e d’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.