Novità reddito di cittadinanza: nuovi valori reddituali ai fini dell’esonero dal lavoro

Ci sono importanti novità reddito di cittadinanza che riguardano i nuovi valori reddituali per l’esonero dagli obblighi lavorativi.

È avvenuto un aggiornamento dei valori reddituali che permettono al percettore di reddito di cittadinanza di godere dell’esonero dagli obblighi lavorativi. La novità è stata introdotta per volontà del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è stata comunicata con la nota numero 5824 del 5 luglio 2022.

Novità reddito di cittadinanza
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L’aggiornamento, dunque, è piuttosto recente e prevede l’introduzione di nuovi valori reddituali ai fini degli obblighi lavorativi previsti dalla normativa, per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.

Secondo quanto stabilito dalle norme che disciplinano il reddito di cittadinanza, i beneficiari del sussidio devono rispettare determinate condizioni. Queste fanno riferimento all’immediata disponibilità al lavoro.

Inoltre, i beneficiari sono tenuti ad aderire ad un percorso personalizzato finalizzato all’inserimento del soggetto nel mondo del lavoro, attraverso una serie di misure volte all’inclusione sociale.

Al rispetto di queste condizioni, sono obbligati tutti coloro che appartengono al nucleo familiare e che risultano maggiorenni non occupati e che non frequentano un regolare corso di studi.

Novità reddito di cittadinanza: scopriamo di cosa si tratta

Il reddito di cittadinanza è un sussidio rivolto in favore delle persone non occupate. Secondo quanto stabilito dall’articolo 4, comma 15-quater, del decreto legge numero 4 del 2019, possono beneficiare del reddito di cittadinanza anche i soggetti che risultano disoccupati, ma che percepiscono un reddito da lavoro compreso entro uno specifico limite.

Tali limiti sono stati aggiornati, con la nota 5824 del 5 luglio 2022, pubblicata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

In ogni caso, ricordiamo che sono esclusi dall’obbligo di lavoro o dell’inserimento nel mondo del lavoro:

  • I beneficiari che percepiscono la pensione di cittadinanza
  • Coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza e sono pensionati o hanno età pari o superiore a 65 anni.
  • I disabili fermo restando, che hanno la possibilità di richiedere volontariamente di aderire ad un percorso di accompagnamento al lavoro e all’inclusione sociale.

Le nuove soglie di reddito

In seguito alle novità introdotte dalla legge DL 30 dicembre 2021, ovvero la numero 234, inserita nella Legge di Bilancio 20220, gli importi del reddito massimo necessari per conservare lo status di disoccupato e beneficiare del reddito di cittadinanza hanno subito una modifica.

In particolare, i suddetti importi hanno subito un aggiornamento al rialzo. È stato stabilito che:

  • Il lavoratore dipendente subordinato o parasubordinato deve rispettare il limite reddituale annuo di €8174.
  • Il lavoratore autonomo devi rispettare il limite reddituale di €5500 all’anno.

Il reddito di cittadinanza è una misura che, negli ultimi 36 mesi, ha raggiunto circa 2,2 milioni di nuclei familiari. L’erogazione totale ha previsto un esborso di 23 miliardi di euro.

Lo scopo del sussidio, che ha rappresentato il cavallo di battaglia del MoVimento 5 Stelle, è sempre stato quello di contrastare la povertà. Tuttavia, nel corso del tempo, è diventato un tema caldo al centro del dibattito politico e sociale.

Tuttavia, i dati raccolti da l’INPS, nel suo rapporto annuale, hanno evidenziato come grazie all’erogazione del reddito di cittadinanza, una cospicua parte di cd working poors riesca a restare sul mercato. Questa categoria di persone riescono ad ottenere un reddito che gli permette di vivere in maniera dignitosa.

Anche il Ministro del lavoro, Andrea Orlando, ha confermato l’importanza del sussidio affermando che il reddito di cittadinanza ha:

“evitato a un milione di persone di essere risucchiata nel vortice della povertà assoluta. È una platea monitorata con particolare attenzione per individuare aree di possibile ulteriore intervento dell’azione pubblica di sostegno; non solo economico ma di reinserimento sociale”.

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