La nuova normativa, per i prodotti finanziari in banca, prevede importanti novità per gli investitori: il MiFID impone ai broker di conoscere bene i propri clienti.
Per fornire la miglior consulenza finanziaria possibile, le banche, i professionisti, gli assicuratori e gli intermediari finanziari devono conoscere bene i propri clienti. Questo è quanto stabilito dalla normativa introdotta dal MiFID.
Secondo la nuova normativa del MiFID, il risparmiatore che decide di investire in un prodotto finanziario ha il diritto a conoscere tutti i costi diretti e indiretti relativi a quella forma di investimento.
È importante che il professionista, la banca, l’assicuratore o l’intermediario finanziario che gestisce il patrimonio del risparmiatore, gli offra tutte le indicazioni relative al livello di rischio della scelta adottata.
In sostanza, la consulenza finanziaria o di vendita di un prodotto di investimento deve essere chiara e deve permettere all’investitore di ottenere tutte le informazioni che riguardano i costi.
Spesso accade che alcuni prodotti finanziari siano venduti dai consulenti, a clienti che non hanno la più pallida idea di cosa stiano realmente comprando.
Novità per chi investe: quali sono i diritti di un risparmiatore
Il risparmiatore, che si avvale di una consulenza in materia di investimenti, deve essere a conoscenza di tutte le informazioni relative all’operazione che verrà compiuta con il proprio capitale.
In particolare, è importante che il risparmiatore sia a conoscenza di tutti i costi e i rischi relativi all’operazione. Questa decisione è stata presa il 3 gennaio 2018, quando è entrato in vigore il Regolamento Europeo MiFID 2.
In questo modo, si è voluto tutelare il risparmiatore/investitore, che deve avere tutte le informazioni necessarie per poter operare una scelta consapevole. Per questo motivo, gli intermediari finanziari sono tenuti rendere noti i costi della loro consulenza e tutti i costi relativi all’operazione investimento eseguita.
Legge 2022 sui diritti di un risparmiatore
Nel 2022 sono state introdotte ulteriori tutele per i risparmiatori. Queste impongono a tutti i professionisti, banche, assicuratori o intermediari finanziari di instaurare un rapporto di reale conoscenza con i propri clienti. Lo scopo di questa novità 2022 è quella di fornire ai risparmiatori la migliore consulenza possibile.
La nuova normativa impone l’obbligo, per i broker, di informarsi sulla reale esperienza finanziaria del cliente. Inoltre, l’intermediario ha il compito di comunicare al cliente quali sono i rischi delle operazioni che verranno compiute con il proprio capitale.
Nonostante tutte queste novità volte a tutelare l’investitore, va ricordato che ogni forma di investimento finanziario è soggetta a rischio di perdite.
Inoltre, non esiste una misura legislativa che sia in grado di proteggere i risparmiatori. Di conseguenza, l’eventuale fallimento di un’operazione finanziaria non ricade in alcun caso sul broker.
Tuttavia, quest’ultimo ha l’obbligo di offrire la consulenza giusta per permettere al cliente di sottoscrivere il prodotto che è idoneo alle proprie possibilità.
In sostanza, l’obbligo che investe gli intermediari finanziari riguarda quello relativo all’informazione che tutti i clienti devono avere prima di investire.
Inoltre, i risparmiatori devono essere al corrente del rischio di perdite a cui vanno incontro in modo tale da potersi assumere le proprie responsabilità per le operazioni compiute.
Novità per gli investitori 2022
Secondo le nuove disposizioni introdotte dalla MiFID gli intermediari hanno l’obbligo di classificare i propri clienti in due categorie:
- Non professionisti per i quali è previsto la maggiore tutela
- Professionisti
Le nuove disposizioni sono applicate per tutti i prodotti finanziari:
- Azioni
- Obbligazioni
- Prodotti di gestione collettiva
- Contratti derivati venduti dalle banche
- Società di gestione
- Operatorio on-line
- Consulenti indipendenti
Per ottenere le informazioni relative agli investitori, l’intermediario può avvalersi dell’uso di questionari, grazie ai quali ha la possibilità di conoscere a fondo il risparmiatore e suggerirgli la soluzione migliore. Ovviamente, questa possibilità è ammessa purché sia realizzata nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.