Scopriamo a che età sarà possibile ritirarsi dal lavoro con le novità pensioni 2023. Ma vediamo anche come sfruttare le ultime uscite prima della riforma.
Per il prossimo anno sono previsti aumenti alle pensioni, dovuti all’adeguamento relativo al tasso di inflazione, e si parla anche della possibile introduzione della quota 104.
È probabile che, nel 2023, per i lavoratori che lo desiderano sarà possibile andare in pensione a partire da 64 anni di età anagrafica. Tuttavia, bisogna fare attenzione alle penalizzazioni e alle 2 possibili misure sul tavolo.
Ci stiamo riferendo alla cosiddetta pensione in due tempi, che prevede il ricalcolo con il sistema contributivo da parte dell’Istituto previdenziale e dunque una penalizzazione sull’assegno che sarà erogato.
In effetti, il pensionamento anticipato è un incentivo voluto dallo Stato per andare in contro alle esigenze del mondo del lavoro che chiede a gran voce che avvenga il famoso cambio generazionale.
Per questa ragione, l’INPS propone l’opportunità di anticipare il pensionamento abbassando notevolmente il requisito anagrafico richiesto. Ma, in questo caso, è chiesto al lavoratore, che intende approfittare dell’occasione di ritrarsi dal lavoro, di affrontare un piccolo sacrificio economico inziale, che sarà poi compensato al raggiungimento dell’età prevista per il pensionamento ordinario.
È dunque chiaro che lo scivolo pensionistico non è la soluzione adatta per tutti, ma solo per coloro che possono sfruttare questa chance.
Per il 2023 sono previste importanti novità che parlano della cosiddetta pensione in due tempi. In ogni caso, il prossimo anno i lavoratori italiani avranno la possibilità di accedere all’assegno pensionistico a partire da 64 anni di età.
Tuttavia, chi accoglierà questa opzione si troverà a percepire la quota dell’assegno che fa riferimento solo alla parte contributiva. Di fatto, per percepire il valore complessivo dell’assegno occorrerà attendere 67 anni di età, quando il pensionato raggiungerà la quota prevista con il sistema retributivo.
Occorre ricordare che, anche per il 2023, saranno previsti i cosiddetti scivoli pensionistici. Ci stiamo riferendo alla possibilità di anticipare il ritiro dal lavoro sfruttando alcune misure introdotte dal Governo, come: Opzione donna, Ape sociale e Quota 102.
Gli scivoli pensionistici messi a disposizione di alcune categorie di lavoratori permettono di anticipare il pensionamento. Tuttavia, coloro che scelgono queste opzioni percepisco inizialmente un assegno pensionistico più basso, fino a quando non avranno raggiunto l’età prevista dal pensionamento ordinario.
In sostanza, si tratta di un piccolo sacrificio economico iniziale che permette di ritirarsi dal lavoro e favorisce il ricambio generazionale, nell’attesa del raggiungimento dell’età prevista per il sistema retributivo.
Per quanto riguarda lo scivolo pensionistico Opzione donna 2022, questa possibilità è concessa alle lavoratrici. Dunque, si tratta di un’occasione rivolta solo ai lavoratori di genere femminile, che hanno la possibilità di ritirarsi dal lavoro a 58-59 anni di età, purché siano stati maturati almeno 35 anni di versamenti contributivi previdenziali.
Per quanto, invece, riguarda l’Ape sociale 2022, questa è una misura che prevede un requisito anagrafico di 63 anni. Infine, c’è Quota 102 per la quale sono richiesti 64 anni di età e 38 anni di contributi obbligatori versati.
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