Il 2021 è un anno di cambiamento, sono tanti i benefici in vigore per affrontare la pandemia. Ma la domanda che spesso i Lettori pongono agli Esperti di Trading.it è se l’assegno di invalidità INPS subirà un ulteriore aumento nel 2021.
Analizziamo nel dettaglio chi può ricevere l’assegno di invalidità INPS e chi ha diritto all’aumento nel 2021, con particolare attenzione agli invalidi civili con una percentuale dal 74 al 99%.
In effetti, l’assegno di invalidità è una prestazione economica erogata dall’INPS in base alla presentazione di una domanda. L’assegno di invalidità civile è riconosciuto agli invalidità civili e ai mutilati, con un’età compresa dai 18 ai 67 anni. La percentuale invalidante per poter accedere all’assegno deve essere compresa tra il 74 e il 99%. Si tratta di un sostegno con carattere assistenziale legato a particolari requisiti reddituali. L’assegno di invalidità civile è entrato in vigore con la legge 118/1971 all’articolo 13 ed è erogabile ai cittadini residenti in Italia. Oppure, ai cittadini extracomunitari o comunitarie soggiornanti nel territorio italiano.
L’assegno di invalidità è soggetto all’adeguamento alla speranza di vita ISTAT. Infatti, dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2022 possono richiedere il beneficio coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 67 anni. Dal primo gennaio 2023 il requisito anagrafico subirà un aggiornamento.
L’assegno è riconosciuto per 13 mensilità con decorrenza dal primo giorno di presentazione della domanda. Inoltre, non è reversibile e nell’anno 2021 è pari ad 287,09 euro. L’assegno di invalidità è pagato ogni mese e non è soggetto all’imposizione fiscale IRPEF.
Novità sull’aumento assegno di invalidità INPS nel 2021
Le novità sull’aumento riguardano l’incremento “al milione” garantito al compimento del diciottesimo anno di età per coloro che beneficiano di una pensione di inabilità. Inoltre, devono rientrare in determinati requisiti. Coloro, invece, che percepiscono l’assegno di invalidità civile per avere l’incremento dovranno attendere il compimento di 60 anni di età.
In effetti, la novità deriva dall’INPS che dal 2020, in base ad una sentenza della Cassazione, riconosce la maggiorazione sociale a prescindere dall’età anagrafica. L’INPS riconosce la maggiorazione sociale con integrazione “al milione” per le tredici mensilità ai titolari di pensione di invalidità civile totale, civili, sordi, pensione di inabilità previdenziale.
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Quali sono i limiti di reddito per ottenere l’assegno?
I limiti di reddito nel 2021 per i beneficiari non coniugati sono pari a 8.476,26 euro, per i coniugati il limite è pari a 14.459,90 euro. Concorrono alla formazione del requisito reddituale i redditi di qualsiasi natura.
Inoltre, sono esclusi dal calcolo il reddito della casa familiare, l’indennità di accompagnamento, la pensione di guerra, l’importo aggiuntivo in base alla Legge 388/2000 di 154,94 euro. Poi, anche, eventuali trattamenti di famiglia, indennizzi riconosciuti a favore di soggetti danneggiati da vaccinazioni, trasfusione e somministrazioni di emoderivati. Per ottenere la maggiorazione piena sulle pensioni di invalidità INPS, il limite di reddito è 6.702,54 euro per i non coniugati e 12.686,18 per i soggetti coniugati.