In caso di mancato riconoscimento della legge 104 è possibile presentare ricorso al giudice, in maniera totalmente gratuita.
La Legge n.104/1992 tutela i diritti delle persone affette da disabilità e riconosce loro una serie di benefici, economici, fiscali e lavorativi. È, tuttavia, necessario il previo accertamento da parte di un’apposita commissione medico-legale dell’ASL, integrata da un medico INPS.
Per l’avvio della procedura, è necessario inviare all’Ente previdenziale un certificato medico introduttivo, compilato dal medico di famiglia e indicante la patologia posseduta. L’INPS, poi, entro massimo 120 giorni convoca l’interessato per sottoporlo a visita e accertare l’eventuale condizione di invalidità, con il relativo grado.
Nel caso in cui, al termine della visita, i medici non riconoscano la condizione invalidante, l’interessato può presentare ricorso dinanzi al Tribunale entro sei mesi, tramite un avvocato. L’assistenza legale, però, può essere molto costosa e non tutti possono permettersela. Per venire incontro alle esigenze dei soggetti economicamente svantaggiati ed evitare che vedano negati i propri diritti, è previsto il gratuito patrocinio. Vediamo quali sono le condizioni per usufruirne.
Per mezzo del gratuito patrocinio, le spese di assistenza legale sono sostenute dallo Stato. Ne hanno diritto, però, solo coloro che hanno un reddito familiare non superiore a 12.838,01 euro. Ai fini della determinazione di tale soglia, vengono presi in considerazione anche i redditi degli altri membri del nucleo familiare. I beneficiari non dovranno pagare l’avvocato, perché la parcella del professionista sarà corrisposta dal fondo pubblico dedicato alla tutela dei meno abbienti.
La richiesta del gratuito patrocinio va presentata al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, tramite il legale incaricato. Nei ricorsi relativi alla Legge 104 o all’invalidità civile, è previsto anche l’esonero del cd. contributo unificato da 43 euro, se il reddito familiare complessivo non supera i 38.514,03 euro. Si tratta di un beneficio che spetta, dunque, alle persone che pur avendo un reddito superiore al limite fissato per l’accesso al gratuito patrocinio, versano in condizioni economiche critiche.
Un’altra agevolazione economica relativa ai ricorsi INPS è quella che deriva alla “regola della soccombenza“: se il ricorrente perde, deve pagare le spese legali dell’INPS e l’onorario del consulente tecnico incaricato dal giudice. Per chi ha un reddito familiare inferiore a 25.676,02 euro, è previso l’esonero da tali spese.
Chiariamo che questi limiti reddituali vengono aggiornati ogni due anni e, dunque, prima di presentare ricorso in caso di mancato riconoscimento della Legge 104, è necessario verificare eventuali modifiche alla normativa precedente.
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