Non solo niente pensione, ma ecco cosa ti dà davvero l’INPS in caso di invalidità lieve (anche se hai solo il 33%)

Hai sentito dire che con l’invalidità civile lieve non ti spetta nulla? Non è proprio così. Anche con percentuali basse, ci sono vantaggi che pochi conoscono davvero.

A volte basta un 33% per accedere a servizi utili, iscrizioni protette o congedi retribuiti. Giulio, Giuseppe e Annalisa lo hanno scoperto dopo l’accertamento medico. Ecco cosa può fare la differenza, anche senza assegni mensili.

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Non solo niente pensione, ma ecco cosa ti dà davvero l’INPS in caso di invalidità lieve (anche se hai solo il 33%)

Quando Giulio ha ricevuto il verbale con un 36% di invalidità civile, si è chiesto se servisse davvero a qualcosa. Nessuno glielo aveva spiegato. Solo dopo settimane, parlando con un medico dell’ASL, ha scoperto che si poteva avere gratuitamente apparecchi acustici. Gli servivano da tempo, ma non aveva mai pensato che fossero forniti dal Servizio Sanitario Nazionale .

Ecco cosa ti dà davvero l’INPS: sarebbe bene informarsi

Giuseppe, invece, aveva un 51% per via di problemi cronici alla schiena. Non ci aveva fatto troppo caso, fino a quando non ha saputo di poter prendere congedi retribuiti per cure, fino a 30 giorni all’anno. Lo ha chiesto al suo datore di lavoro, allegando un certificato medico. Gli è stato approvato subito.

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Ecco cosa ti dà davvero l’INPS: sarebbe bene informarsi-trading.it

Annalisa ha ricevuto un 46% per fibromialgia. All’inizio pensava fosse solo un dato burocratico. Poi ha scoperto che poteva iscriversi alle categorie protette. Ha portato il verbale al Centro per l’Impiego e da allora è rientrata in un percorso lavorativo più adatto alla sua condizione.

Una invalidità civile lieve è riconosciuta quando la percentuale è tra il 33% e il 66%. Non prevede assegni mensili, che spettano solo dal 74% in su, ma dà comunque accesso a benefici importanti .

Con almeno il 33%, come Giulio, si ha diritto alla fornitura gratuita di protesi, ausili e presidi. Basta una prescrizione specialistica e un piano riabilitativo. L’ASL fornisce tutto tramite il nomenclatore dell’assistenza protesica .

Se si raggiunge il 46%, si può accedere alle liste di collocamento mirato, come nel caso di Annalisa. Un diritto spesso dimenticato, che permette a molte persone di reinserirsi nel mondo del lavoro con supporti adeguati.

Dal 51% in su, si può anche usufruire di congedi per cura. Il lavoratore può assentarsi fino a 30 giorni l’anno per trattamenti legati alla patologia riconosciuta. Sono giorni retribuiti e non intaccano il periodo di comportamento. Giuseppe ha scoperto tutto questo solo dopo aver parlato con un patronato.

Invalidità civile lieve e Legge 104: attenzione alle differenze

Un errore comune è pensare che l’ invalidità civile dia automaticamente accesso alla Legge 104. Non è così. Per ottenere i permessi o le agevolazioni della 104, serve anche il riconoscimento dello stato di handicap grave.

La valutazione per la 104 è separata e considera quanto la patologia incide sull’autonomia della persona. Anche chi ha una percentuale bassa può ottenerla, se dimostra che la sua condizione compromette seriamente la vita quotidiana.

Giuseppe, ad esempio, ha fatto richiesta qualche mese dopo l’invalidità e ha ottenuto anche la 104. Questo gli ha permesso di richiedere i permessi lavorativi retribuiti , oltre ai congedi per cura.

Non tutto è automatico, ma vale la pena informarsi. Il sistema è complesso, ma può offrire più di quanto immagini.

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