Esiste una differenza fondamentale tra un trader principiante e un trader profittevole sul lungo termine. Non si tratta dei guadagni, ma del modo nel quale essi subiscono le perdite. La storia incredibile di Nick Leeson
La differenza è essenzialmente frutto della loro diversa percezione dell’evento. Dove un trader comune vede un errore, il trader che riesce a essere profittevole sul lungo termine, ha imparato a percepire l’evento semplicemente come un’informazione da parte del mercato.
Quando i risultati delle nostre operazioni a mercato si rivelano diverse da quello che avevamo prospettato, causandoci dei mancati profitti o delle perdite, è facile connotare le nostre azioni come l’effetto di un comportamento sbagliato. Questo a prescindere che il difetto sia nella nostra strategia o nell’interpretazione che abbiamo dato al mercato.
Il fatto che le nostre operazioni non siano andate a buon fine non significa che necessariamente questo è dovuto a un errore nella loro impostazione, le variabili nei mercati finanziari si sa, sono molteplici e la complessità in gioco rende impossibile poter prevedere tutte le possibilità future, in grado di influenzare la nostra operatività.
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L’incredibile storia di Nick Leeson
Questo è il ragionamento che probabilmente si è trovato a fare anche Nick Leeson. Uno dei più noti trader degli anni ’90, divenuto famoso per aver letteralmente mandato in bancarotta, a causa di una serie continua di trade sbagliati, uno degli istituti di credito più antichi del Regno Unito.
Un trader di successo come Nick, con una posizione prestigiosa in Barings Bank, una Banca commerciale con una clientela d’elite che operava nel settore creditizio da più di duecento anni, sapeva sicuramente che ogni operazione in perdita può semplicemente rivelare una preziosa lezione dai mercati, il cui costo è la parte di capitale che hai dovuto perdere per apprenderla. I mercati finanziari infatti possono trasformarsi in preziosi insegnanti che dispensano a pagamento le loro lezioni, finché non avrai imparato ogni cosa necessaria.
Con lo stesso spirito Leeson, che aveva precedentemente lavorato per JP Morgan, cominciò a lavorare per Barings Bank, come trader specializzato sui contratti derivati. Leeson iniziò la sua carriera nella Banca con straordinari risultati, all’età di soli 28 anni infatti il suo trading. Con uno stile particolarmente propenso al rischio, si concretizzo in guadagni per milioni di sterline, con operazioni che 1992 raggiunsero un ammontare parti al 10% dell’intero profitto annuale della banca.
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Una preoccupante serie di perdite
Tuttavia da un certo momento in poi cominciò ad accumulare in pochi anni una serie di perdite. Ma anziché fermarsi e riconoscere quelli che potevano essere i suoi limiti, continuò senza darsi per vinto ad apprendere le lezioni che il mercato poteva insegnargli una dopo l’altra, al fine di riuscire a coprire con nuove operazioni le perdite che aveva fino allora accumulato. Alla fine del 1992 le sue perdite erano superiori ai due milioni di sterline, poco più di un anno dopo arrivarono a 23 milioni.
La sua tecnica in stile martingala consisteva nel raddoppiare a ogni nuovo trade il capitale investito. Ogni perdita subita infatti riduceva il suo capitale e quindi la percentuale che esso guadagnava dai trade vincenti, diminuiva in termini assoluti. Per questo motivo egli sapeva che per recuperare il capitale avrebbe necessitato di un tempo che cresceva in modo esponenziale a ogni nuova perdita.
Alla fine del 1994 le sue perdite erano arrivate a 208 milioni di sterline, corrispondenti a circa 350 milioni di dollari.
La fuga e l’arresto
La sua ottima reputazione gli aveva consentito fino a quel momento di essere sottoposto ogni volta a tutti i controlli necessari, rispetto la sua operatività. A quel punto decise di rischiare tutto creando un conto speciale che giustificò come un fondo dedicato ai prestiti bancari. Alla fine la sua grande passione e la sua fiducia in se stesso non gli resero giustizia, egli fuggì per essere poi arrestato a Francoforte e incarcerato a Singapore, dove si trovava la filiale della Banca per cui lavorava. Scontò solo una parte della pena e fu rilasciato nel 1999. Le sue perdite ammontavano a 827 milioni di sterline pari a circa 1,4 miliardi di dollari e furono tali che la Barings Bank dovette dichiarare fallimento.