Hai mai avuto la sensazione che dietro certe agevolazioni ci siano più ostacoli che benefici? Quando si parla di bollo auto e legge 104, il rischio è proprio questo.
Non basta rientrare nella normativa per dire addio al pagamento: servono requisiti specifici, scadenze da rispettare e, spesso, una buona dose di pazienza. Eppure, per chi vive ogni giorno accanto a una persona con disabilità, anche un’esenzione può fare la differenza.
Ma attenzione: non tutto è come sembra. Ci sono regole che pochi conoscono, e a volte basta un piccolo dettaglio a cambiare tutto. Vuoi sapere se davvero ti spetta questo beneficio? Potresti restare sorpreso.
Annalaura ha 26 anni, vive con sua madre Giovanna ed è affetta da disabilità motoria grave. Giovanna è la sua caregiver da sempre, si occupa di tutto, anche della macchina con cui accompagnarla alle visite. Finché un giorno, parlando con una conoscente, viene fuori che forse non dovrebbero più pagare il bollo auto. Sembrava una buona notizia, ma bastano pochi giorni per capire che la realtà è più complicata: Annalaura ha un reddito leggermente superiore alla soglia richiesta per essere fiscalmente a carico, e l’auto è intestata alla madre.
Quel dettaglio ha reso inutile la domanda per l’esenzione. Il bollo, insomma, continueranno a pagarlo. Ed è così che tanti diritti, spesso, passano inosservati o si perdono tra i cavilli. Ma conoscere le regole può fare la differenza.
Le agevolazioni auto previste per i beneficiari della legge 104 sono varie, ma non tutte automatiche. L’esenzione dal pagamento del bollo spetta solo in presenza di determinate condizioni. Serve una disabilità grave, riconosciuta ufficialmente, e in alcuni casi è necessario che il veicolo sia adattato alle esigenze motorie. Per chi ha disabilità sensoriali o intellettive, invece, l’adattamento non è richiesto.
Ma non basta. Se l’auto è intestata a un familiare, la persona con disabilità deve essere fiscalmente a carico, con un reddito inferiore a 2.840,51 euro annui (4.000 se ha meno di 24 anni). Altrimenti, l’unico modo per accedere all’esenzione è che l’auto sia intestata direttamente al disabile.
Ci sono anche limiti di cilindrata: fino a 2000 cc per motori benzina o ibridi, 2800 per i diesel, e 150 kW per gli elettrici. In ogni caso, l’esenzione vale solo per un veicolo.
Per richiederla, ci si rivolge all’Agenzia delle Entrate, all’ACI o all’ufficio tributi regionale. La domanda va fatta entro 90 giorni dalla scadenza del bollo e, una volta accettata, il beneficio si rinnova automaticamente. Se però cambiano le condizioni (come la vendita del veicolo), va comunicato.
Un altro beneficio poco noto riguarda l’esenzione dall’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), valida per la prima iscrizione al PRA o per passaggi di proprietà. Vale anche se l’auto è intestata a un familiare, purché il disabile sia fiscalmente a suo carico.
Attenzione, però: questa agevolazione non è prevista per i soggetti non vedenti o non udenti. Una disparità che lascia perplessi e che, ancora oggi, solleva interrogativi.
Conoscere davvero questi dettagli può cambiare le cose. E magari anche tu, come Giovanna, potresti scoprire che un piccolo passo avanti è ancora possibile.
Novità pensionistiche per il 2025: nuovi tagli per quest’anno, alcuni assegni previdenziali potrebbero alleggerirsi rispetto…
Ti sei mai chiesto se dire no a un cambio d’orario possa davvero metterti a…
Conoscere quali oggetti venduti da Ikea valgono una fortuna è un pozzo di ricchezza: si…
Gli analisti temono che la politica economica e monetaria statunitense possa indebolire il dollaro. Ecco…
Cosa succede quando chiedi qualcosa di semplice come un estratto conto… e la banca ti…
Un famosissimo analista di criptovalute ha svelato il suo metodo per guadagnare dalla "Big Altcoin…