Continua in NBA la diffusione delle criptovalute come mezzo di pagamento: I Sacramento Kings si confermano all’avanguardia.
La franchigia NBA dei Sacramento Kings sta per diventare la prima organizzazione sportiva ad offrire ai propri dipendenti (giocatori, allenatori, ma anche tutto lo staff di supporto) la possibilità di ricevere gli stipendi in Bitcoin.
Lo ha annunciato qualche giorno fa il proprietario della franchigia, Vivek Ranadivè, su Clubhouse, il social network lanciato nel 2020. Tutti i dipendenti dell’organizzazione potranno scegliere quindi, a breve, di ricevere il proprio salario (o una quota qualsiasi del proprio salario) sotto forma di Bitcoin.
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Sacramento Kings: leader nel mondo dello sport per l’utilizzo del Bitcoin
Si tratta di una decisione che rafforza ulteriormente la posizione dei Sacramento Kings, conquistata già da diversi anni, come una delle organizzazioni più all’avanguardia, per quanto riguarda l’utilizzo delle criptovalute, nel mondo degli sport professionistici.
Già nel lontano 2014, infatti, la franchigia californiana della National Basketball Association aveva cominciato ad accettare Bitcoin dai fans per l’acquisto di tutti i prodotti legati alla squadra: dai biglietti delle partite fino al merchandising e, addirittura, gli hot dogs al di fuori dell’arena in occasione delle partite casalinghe.
Non sono ancora chiare le modalità con cui la franchigia renderà possibile usufruire del pagamento del salario in Bitcoin per i propri dipendenti. Per l’iniziativa avviata nel 2014, i californiani si erano affidati alla piattaforma BitPay e qualche esperto di criptovalute ritiene che la stessa piattaforma potrebbe essere utilizzata anche in questo caso.
Inoltre, nel 2019, i Sacramento Kings hanno avviato un progetto innovativo che prevede l’utilizzo del cosiddetto “Kings Token”, ovvero un token crittografico (o crypto token), allo scopo di premiare i fans più fedeli, tramite il ricorso alla tecnologia della blockchain.
L’opinione di Mark Cuban sulla decisione dei Kings
Come già raccontato nelle scorse settimane, a partire dai primi di marzo, la franchigia dei Dallas Mavericks, guidata da Mark Cuban, è diventata la prima grande azienda a livello mondiale ad accettare la criptovaluta meme, denominata Dogecoin, per il pagamento di merchandising e biglietti delle partite, attraverso la piattaforma BitPay.
Mark Cuban ormai da diverso tempo è noto come un altro grande sostenitore del mondo criptovalute, infatti nel 2o19 la sua franchigia NBA è stata la seconda, proprio dopo i Sacramento Kings, ad accettare Bitcoin dai tifosi in cambio della vendita di qualsiasi prodotto legato alla squadra.
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Il giocatore di NFL (National Football League) Russell Okung, verso la fine del 2020, aveva fatto notizia in seguito alla sua decisione di convertire parte del suo salario da 13 milioni di dollari in Bitcoin, utilizzando la nuova piattaforma “Strike by Zap” per convertire i dollari in valuta digitale.
Anche sulla base di quanto appena detto, Mark Cuban ha criticato la decisione dei Sacramento Kings, pur essendo da tempo un supporter dell’utilizzo delle criptovalute come mezzo di pagamento, dichiarando a CoinDesk:
“Ogni giocatore può convertire le proprie entrate monetarie in qualunque criptovaluta di propria scelta, perciò pagare gli stipendi in Bitcoin o in qualunque altra valuta digitale non fa alcuna differenza. Io piuttosto conserverei i miei Bitcoin”.