Il periodo dell’anno in cui festeggiare è quasi un obbligo. E le spese? Possono essere o meno scaricate dalle tasse?
A Natale, si sa, festeggiare è un obbligo o quasi. Cene, cenoni, aperitivi, brindisi e quant’altro si distribuiscono in un periodo che dura ininterrottamente dal 24 al 31 dicembre. Giorni in cui la festa, l’abitudine o l’esigenza di stare insieme è riscontrabile in qualsiasi contesto della vita quotidiana. Amici, colleghi di lavoro, parenti, si scambiano puntualmente in questi giorni buoni propositi ed auguri per l’anno che verrà. Ma quanto può essere conveniente tutto ciò ai fini del pagamento delle tasse? E’ quello che si chiede qualche imprenditore, ma non solo. La cena aziendale, i regali di Natale, possiamo o meno scaricare dalle tasse determinate spese?
Il ragionamento fila, certo, non è da considerare un aspetto irrilevante sapere se una determinata spesa può essere o meno scaricata dalle tessa. Di questi tempi, in questi giorni tanto particolari sono numerose, come detto, le cene aziendali, gli incontri organizzati sempre all’interno del contesto lavorativo per scambiarsi gli auguri, regali, brindare e quant’altro. Questi appuntamenti hanno certamente un costo, e questo costo può essere considerato, di fatto appartenente alla sfera lavorativa? Una sorta di costo di gestione insomma? Il dubbio è lecito, anzi, forse addirittura sacrosanto, specialmente poi di questi tempi.
Natale e spese per festeggiamenti: ecco cosa possiamo o meno scaricare in questo periodo dell’anno
Altro aspetto da non dimenticare è quello che consiste nell’abitudine per alcune aziende di omaggiare i propri clienti con oggetti di cancelleria ad esempio oppure con dei doni molto più elaborati. Cesti natalizi, bottiglie di vino, dolci della tradizione nostrana e quant’altro. Tutte queste spese, chiaramente vanno a gravare sullo stesso bilancio aziendale. Esiste quindi la possibilità di “risparmiare” scaricando quindi determinati impegni economici nel momento in cui sarà necessario presentare la propria dichiarazione dei redditi con relativo pagamento delle tasse? La risposta è in effetti molto rassicurante.
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I regali di natale destinati, con cessione gratuita ai clienti, delle vere e proprie spese di rappresentanza insomma, possono essere deducibili al 100% solo nel caso in cui il singolo valore del regalo stesso non superi l’importo di 50 euro. In questo specifico caso anche l’Iva può essere considerata totalmente detraibile ai fini fiscali. Nel caso in cui invece il valore singolo dei regali destinati ai clienti dovesse superare i 50 euro allora si andrebbe incontro ad una situazione in cui l’Iva non sarebbe più da considerare deducibile. Anche per quel che riguarda gli appuntamenti più ambiti da certi lavoratori, le cene natalizie il discorso dovrebbe essere più che positivo, a ben pensarci.
Le cene natalizie, appuntamenti immancabili per ogni azienda che si rispetti, soprattutto negli ultimi decenni, sono da considerare a tutti gli effetti oneri di rappresentanza. In questo specifico caso, quindi si può approfittare tranquillamente della deducibilità fiscale a, 75%, un grosso vantaggio insomma per lo stesso titolare dell’azienda che omaggia in questo modo i suoi dipendenti. La situazione quindi appare abbastanza chiara. Il Natale, di fatto, tra regali, incontri, cene o pranzi è del tutto deducibile ai fini fiscali. I titolari di aziende piccole, medie o grandi possono dunque dormire sonni tranquilli.
Gli italiani, imprenditori piccoli o grandi possono dunque stare tranquilli, l’impegno natalizio, da considerare come impegno economico insomma, può essere scaricato, può essere alleggerito e non gravare del tutto sul bilancio aziendale. I tempi particolari che viviamo, oggi, portano a considerare ogni aspetto incidente o meno sulla vita di un’azienda. Considerare ogni aspetto, ogni possibile uscita è quindi atteggiamento molto saggio, di questi tempi. In ogni modo, il Natale, nonostante tutto può essere festeggiato e di fatto, onorato.