Naspi per sempre e fino alla pensione? Sui social si dice di tutto, facciamo chiarezza, vero solo in parte

Se speravi di arrivare alla pensione godendo fino a quel momento della Naspi, c’è qualcosa che devi assolutamente sapere: potresti non esserne felice

La Naspi è un’indennità mensile di disoccupazione che viene erogata ai lavoratori che avevano un rapporto di lavoro subordinato ed hanno perso la propria occupazione in modo involontario. Non spetta, quindi, a chi si dimette per propria scelta o a chi interrompe il rapporto di lavoro con una risoluzione consensuale. Spetta, invece, agli apprendisti, ai soci lavoratori di cooperativa, ai dipendenti a tempo determinato della pubblica amministrazione, ai lavoratori dipendenti ed infine al personale artistico purché abbia un rapporto di lavoro subordinato.

mani che scrivono al pc
Naspi per sempre e fino alla pensione? Sui social si dice di tutto, facciamo chiarezza, vero solo in parte (trading.it / canva)

In questi giorni, soprattutto sui social, si legge di diversi cittadini che sostengono che sussista la possibilità di arrivare fino alla pensione senza lavorare mai più neanche un giorno, quindi solo ed unicamente percependo la Naspi: ecco però tutta la verità su questa questione così spinosa.

Naspi fino alla pensione? Tutta la verità

Checché se ne dica, non è affatto possibile percepire la Naspi a vita. Essendo un’indennità di disoccupazione, viene erogata a chi rispetta specifici requisiti e soprattutto per un periodo di tempi limitato. In merito alla contribuzione, è necessario aver versato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione per averne diritto: non tutti, quindi, quando perdono il lavoro in modo involontario accedono alla Naspi. Inoltre, quest’indennità ha una durata specifica: non può in alcun modo essere erogata per più di 24 mesi.

barattolo con monete e mano che ne mette una
Naspi fino alla pensione? Tutta la verità (trading.it / canva)

In realtà, la durata effettiva dipende dalla metà delle settimane di contribuzione che il lavoratore ha totalizzato negli ultimi quattro anni: ognuno, quindi, in base alla propria situazione di partenza può calcolare per quanti mesi percepirebbe la Naspi, se perdesse il lavoro. In relazione alla richiesta, chi volesse riceverla deve presentare domanda entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro: per farlo può rivolgersi ad un patronato o anche sul sito INPS.

In sostanza, quindi, non ci sono trucchi o strategie che consentano di prolungare la Naspi. L’unico modo per continuare a percepirla è quello di trovare un nuovo lavoro, perderlo in maniera involontaria e richiederla nuovamente, sempre se si continuano a soddisfare tutti i requisiti contributivi. A partire dal 1° gennaio 2025, per poter accedere di nuovo alla Naspi dopo aver trovato un nuovo lavoro in seguito a dimissione involontaria è necessario aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione.

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