Se il mutuo è diventato troppo caro c’è una soluzione: ti salvi con l’accollo, come funziona e quali sono i vantaggi.
Stipulare un mutuo con una banca è sicuramente un passo importante, un impegno non da poco che, spesso, dura interi decenni. In genere, tali passi vengono compiuti in relazione all’acquisto di una casa e, di certo, si tratta di una grande soddisfazione per l’interessato, di orgoglio ma che, come sappiamo, comporta non pochi oneri e doveri. Cosa accade, allora, quando il mutuo diventa troppo caro, come possiamo intervenire per tutelarci e non rischiare guai? Forse non tutti sanno che esiste un’opzione chiamata “accollo” che può fare al caso nostro: di che si tratta e come funziona.
I problemi economici possono presentarsi all’improvviso o essere frutto del tempo, ciò che è certo che la maggior parte di noi, prima o dopo, si trova ad affrontarli. Laddove abbiamo stipulato un mutuo, però, non possiamo semplicemente smettere di pagare o rischiamo conseguenze serie. Ecco, allora, che occorre trovare delle soluzioni che consentano di risolvere il problema, possibilmente in modo vantaggioso anche per noi.
Accollo del mutuo, come funziona e in cosa consiste
Partiamo dal presupposto che l’accollo è un accordo che, in genere, si stipula tra due soggetti: il primo è il detentore del debito, il secondo colui che si impegna, nei confronti del creditore, a pagare quando dovuto. A differenza di altri tipi di soluzione di questo genere, la peculiarità dell’accollo è che non prevede l’adesione dell’ente creditore, dunque, nel caso del mutuo, della banca che l’ha erogato.
L’accollo si divide, poi, tra cumulativo e liberatorio. Nel primo caso, come dice la definizione stessa, al pagamento del debito subentra semplicemente un altro soggetto che, dunque, si cumula a quello già esistente nei confronti dell’istituto di credito. Il debito stesso, però, resta comunque anche del contraente originario, che non è “svincolato” dai suoi doveri. Nel secondo caso, invece, l’istituto di credito svolge un ruolo attivo e avvia una vera e propria pratica per valutare il nuovo creditore. Creditore che diventerà l’unico debitore del credito, mentre l’altro soggetto sarà del tutto “libero” dallo stesso.
Tale misura, in entrambi i casi, necessita di un notaio. Nel caso dell’accollo cumulativo, tuttavia, come anticipato, il creditore può non essere chiamato in causa e non si necessita della sua adesione. In quello di accollo liberatorio, invece, sarà parte dell’accordo. Si tratta, ovviamente, di soluzioni da valutare con attenzione ma che, in alcuni casi, potrebbero rivelarsi convenienti o necessarie.