La richiesta di un mutuo è una delle operazioni ormai quasi di ruotine che una o un uomo che lavorano prima o poi portano a termine.
La richiesta di un mutuo è un tipo di operazione che in linea di massima, almeno una volta nella vita, tocca a chiunque. La realizzazione professionale la necessità di trovare uno spazio tutto per se, da soli o in coppia e l’esigenza in alcuni casi di essere proprietari di quell’immobile. Il processo quasi sempre segue questo tipo di percorso. Ovviamente per chi è lavoratore dipendente, magari con contratto a tempo indeterminato non esiste alcun tipo di difficoltà in merito all’eventuale richiesta stessa di mutuo.
Nel caso in cui, invece si tratti di un lavoratore autonomo, una partita iva insomma, un soggetto che non percepisce sempre lo stesso stipendio con cadenza regolare, che non consente di rappresentare una vera e propria garanzia con il suo lavoro per l’istituto di credito al quale si fa la richiesta di mutuo, le cose cambiano drasticamente. In quel caso chiedere un mutuo appare come qualcosa di molto complicato. Le banche non sempre avallano questo tipo di operazioni e di conseguenza non diventa facile concludere l’affare, per cosi dire.
Mutuo senza busta paga: chi concede mutui alle partite iva?
In teoria una banca potrebbe tranquillamente concedere un mutuo ad una partita iva, ad un lavoratore autonomo insomma, anche se chiaramente sprovvisto di busta paga e relativa garanzia dettata dalla tipologia di contratto. In questo caso specifico la fase di istruttoria per il rilascio del mutuo appare quindi molto più complessa e di conseguenza molto più lunga del solito. Un lavoratore dipendente o un pensionato rappresentano invece una maggiore garanzia, con busta paga e cedolino, tutt’altra cosa.
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La banca nel caso in cui a richiedere un mutuo fosse una partita iva andrà ad indagare su una serie di dinamiche riguardanti proprio il richiedente. La presenza eventualmente di pendenze di qualsiasi tipo ed una situazione complessiva in linea di massima impeccabile. Al richiedente sarà necessario presentare l’ultima dichiarazione dei redditi, gli estratti conto e soprattutto la certificazione della sua stessa posizione attraverso iscrizioni ad albi e quant’altro. Non proprio la più semplice delle operazioni insomma, ma alla fine, in linea di massima, con molta probabilità con ampi margini di riuscita.