Il Fisco può davvero controllare il tuo mutuo se supera il prezzo di acquisto della casa? Una recente sentenza della Cassazione ha chiarito un aspetto cruciale che riguarda molti italiani. Ecco cosa è successo ad Angelo e Francesca, e perché dovresti prestare attenzione quando richiedi un prestito per la tua abitazione.
Angelo e Francesca sognavano da tempo di comprare casa. Dopo mesi di ricerche, hanno trovato l’appartamento perfetto: 160.000 euro, un prezzo vantaggioso per la zona.

Tuttavia, per coprire le spese accessorie e avere una maggiore liquidità, hanno chiesto alla banca un mutuo da 180.000 euro. Sembrava una scelta intelligente, ma presto si sono ritrovati nel mirino dell’Agenzia delle Entrate. Una lettera ufficiale li informava di un controllo fiscale sulla loro compravendita. Possibile che il semplice fatto di aver chiesto un importo superiore al valore di acquisto potesse creare problemi? La risposta, secondo la Cassazione, è sì. E non si tratta di un caso isolato.
Quando il mutuo può far scattare i controlli del Fisco
Molti non lo sanno, ma quando l’importo del mutuo supera il valore dichiarato della casa, l’Agenzia delle Entrate potrebbe sospettare una discrepanza fiscale.

Questo accade perché il Fisco presume che il prezzo reale dell’immobile sia più alto di quello dichiarato nel rogito. E se c’è una differenza significativa, potrebbe scattare un accertamento per verificare se una parte della compravendita sia stata pagata “in nero”.
La Cassazione, con la sentenza n. 18866 del 10 luglio 2024, ha stabilito che un mutuo di importo superiore al prezzo di acquisto dell’immobile è un elemento sufficiente per avviare una rettifica fiscale. Questo significa che il Fisco può ritenere che il prezzo effettivo dell’immobile sia più alto di quanto dichiarato e quindi richiedere il pagamento di imposte aggiuntive.
Nel caso di Angelo e Francesca, l’Agenzia delle Entrate ha confrontato i dati bancari e i documenti notarili. Il fatto che il loro mutuo fosse più alto del prezzo di vendita ha sollevato sospetti, inducendo il Fisco a eseguire un controllo più approfondito.
Quali sono i limiti e come evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate
La legge italiana stabilisce dei limiti precisi per i finanziamenti immobiliari. In generale, il mutuo concesso da una banca non dovrebbe superare l’80% del valore dell’immobile. Tuttavia, in alcuni casi, gli istituti di credito possono arrivare fino al 100%, ma solo se ci sono garanzie aggiuntive.
Il problema sorge quando l’importo del prestito supera il valore di compravendita senza una giustificazione chiara. In situazioni del genere, il Fisco potrebbe considerare che una parte del pagamento sia avvenuta senza essere dichiarata ufficialmente. Per evitare problemi, è fondamentale che il mutuo sia in linea con il valore effettivo dell’immobile e che tutte le spese accessorie siano documentate con precisione.
Angelo e Francesca hanno dovuto dimostrare che l’importo in più richiesto serviva per ristrutturazioni e spese notarili. Dopo un lungo scambio di documenti, la situazione si è risolta, ma non senza stress e preoccupazioni.
Chi sta pensando di acquistare casa con un mutuo deve quindi prestare attenzione e valutare con il proprio notaio e consulente finanziario la migliore strategia per evitare spiacevoli controlli fiscali.