Mutuo estinto? Potresti riavere indietro soldi! Ecco cosa sapere

Ti sei mai chiesto se estinzione anticipata del mutuo significhi davvero liberarsi di ogni costo? E se ti dicessero che potresti riavere indietro una parte dei soldi spesi?

Una recente sentenza della Cassazione cambia le regole del gioco per i clienti delle banche, aprendo la strada a nuovi diritti e possibili rimborsi. Ma cosa significa tutto questo nella pratica? E, soprattutto, come puoi agire per ottenere ciò che ti spetta?

Stipula di un mutuo
Mutuo estinto? Potresti riavere indietro soldi! Ecco cosa sapere-trading.it

Dopo anni di sacrifici e rate pagate con puntualità, Amilcare e Giuseppina, una coppia di pensionati di Milano, hanno finalmente deciso di estinguere il mutuo anticipatamente. Lo hanno sempre visto come un traguardo, una liberazione, un passo definitivo verso la tranquillità economica. Ma quando il loro avvocato li informa di una recente sentenza della Corte di Cassazione, le cose cambiano. La notizia è che, oltre a saldare il debito residuo, potrebbero anche ottenere il rimborso di alcuni costi bancari. Una prospettiva che, fino a poco tempo fa, sembrava impensabile. Così, tra dubbi e speranze, decidono di approfondire la questione.

Un mutuo estinto in anticipo può costare meno del previsto

Quando si parla di estinzione anticipata del mutuo, si pensa subito a due opzioni: totale o parziale. Nel primo caso, si salda l’intero debito residuo e il rapporto con la banca si chiude definitivamente. Nel secondo, si versa solo una parte del capitale rimanente, riducendo così le rate future o accorciando la durata del finanziamento.

Stipula di un mutuo
Un mutuo estinto in anticipo può costare meno del previsto-trading.it

Fin qui, nulla di nuovo. Ma c’è un aspetto che pochi conoscono: quando si anticipa la chiusura di un mutuo, alcuni costi bancari non vengono più maturati e, per questo, possono essere parzialmente rimborsati.

La sentenza della Cassazione n. 14836/2024, emessa il 7 maggio 2024, ha stabilito che i clienti delle banche hanno diritto a ottenere la restituzione di una parte dei costi sostenuti per il finanziamento. Si tratta di spese vive legate all’erogazione del prestito e alla gestione del contratto, come la polizza assicurativa, le spese di perizia sull’immobile, le imposte e perfino i costi di istruttoria. Secondo la Corte, questi oneri devono essere rimborsati in proporzione alla parte del mutuo che viene estinta in anticipo. In altre parole, se Amilcare e Giuseppina chiudono il mutuo prima del previsto, non devono accollarsi spese che avrebbero maturato solo con il tempo.

La sentenza che cambia tutto: cosa significa per i consumatori

Questa decisione non è isolata. Già in passato la Cassazione aveva espresso pareri simili, ma con la sentenza 14836/2024 ha posto un punto fermo: le clausole contrattuali che escludono il rimborso di questi costi sono nulle. Il motivo? Sono considerate vessatorie e creano un disequilibrio tra consumatore e banca. Questa presa di posizione conferma un principio già sancito dalle direttive europee 87/102/Cee e 90/88/Cee, che impongono una “equa riduzione del costo complessivo del credito” in caso di chiusura anticipata del finanziamento.

Per Amilcare e Giuseppina, questa sentenza potrebbe significare un recupero di diverse centinaia di euro. Ma la domanda ora è: come ottenere effettivamente il rimborso? Le banche non sono sempre inclini a riconoscere questi diritti spontaneamente, ed è qui che entra in gioco la consapevolezza dei clienti. Chi si trova nella loro situazione può chiedere il rimborso direttamente alla banca, presentando una richiesta formale e, se necessario, ricorrere a un avvocato o a un’associazione dei consumatori.

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