Nel 2022 possono ancora essere poche le occasioni per ottenere un mutuo a condizioni vantaggiose. Ecco il cap o mutuo capped rate.
La situazione internazionale rimane grave e incerta e la BCE manifesta la volontà di contenere i tassi di interessi attuali entro questa estate.
L’inflazione non arresta la sua morsa complice la guerra in corso in Ucraina e le conseguenze sul prezzo delle materie prime. Il parametro di riferimento per la definizione del prezzo dei mutui fissi è aumentato da inizio anno di 70 centesimi per un mutuo a 20 anni e di 50 centesimi per quello a 30 anni. I dati sulle compravendite e sui mutui, è proseguito nonostante la crisi dovuta alla pandemia. La particolare convenienza dei tassi di interesse ha però oggi cominciato a invertire la sua tendenza, degli indici dei mutui a tasso fisso.
Gli interessi sui mutui comprensivi di spese accessorie, Taeg, hanno toccato quota 2,01%, raggiungendo così il massimo dall’agosto del 2019. In generale, il 2022 sarà caratterizzato da un incremento dei tassi di interesse; la portata del fenomeno dipenderà soprattutto dalle variabili economiche definite dal decorso del conflitto in Ucraina.
L’attenzione è rivolta soprattutto ai mutui a tasso fisso; chi accende un mutuo oggi vedrà, a differenza di quanto accade per quelli a tasso variabile, assottigliarsi nel tempo sempre più la convenienza della sottoscrizione. Per chi è rimasto indeciso da inizio anno, a distanza di soli quattro mesi, le differenze sono importanti.
Quanto segnala l’Osservatorio MutuiSupermarket, motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne, la situazione è più delicata per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Correzioni a rialzo sarà l’effetto in generale della politica adottata dalle banche, che scontano in anticipo le aspettative sulle manovre della politica monetaria della Bce.
Mutuo e rialzo del tasso fisso, la soluzione c’è e passa dal Cap
Ciò che è certo è che nel terzo trimestre 2022 cesseranno gli acquisti di titoli di Stato europei; a questo seguirà la fine del lungo periodo di tassi negativi. La soluzione in questo senso come precisa Mutuisupermarket, può arrivare da un mutuo a tasso variabile limitato. Tecnicamente un mutuo capped rate consente di porre un limite massimo al tasso di interesse, a seconda delle condizioni di mercato presenti al momento della stipula del contratto.
La soluzione alternativa al problema del rialzo dei mutui a tasso variabile è quindi un finanziamento che varia fino a un massimale definito in partenza. Il Cap protegge quindi dagli aumenti eccessivi del costo del denaro, ma rappresenta una protezione significativa ed efficace solo nel caso in cui sia fissato non oltre il 3%. Per capire se questo tipo di mutuo può essere conveniente occorre prendere in considerazione i TAN. Esso è infatti il tasso annuo nominale applicato dalle banche sull’importo lordo delle rate di un finanziamento, come un mutuo.
Le banche italiane che offrono un mutuo capped rate
Una soglia troppo elevata, di fatto non raggiungibile dal TAN, non presenta utilità ma solo un costo per il sottoscrittore; a garanzia del massimale avrà infatti un costo di finanziamento superiore a un mutuo a tasso variabile classico. I mutui con cap sono offerti oggi da pochi istituti di credito: Credit Agricole, Bper Banca, Unicredit e Bnl.