Multa da 170.000 euro a una coppia che non è riuscita a ottenere il mutuo. Il caso ha scosso i cittadini, increduli dell’accaduto.
La frase “oltre al danno la beffa” descrive ciò che è accaduto a una coppia di giovani con l’intento di coronare il loro sogno di acquistare casa.
Per creare una famiglia, i giovani sono pronti a indebitarsi con un mutuo, a volte molto lungo, per costruire un futuro sicuro. Ma questo sogno non sempre si realizza e nel caso che esaminiamo in quest’articolo, la giovane coppia non gli è stato concesso il mutuo e si è vista addebitare una multa pazzesca di 170.000 euro.
Mancato mutuo: arriva una multa di 170.000 euro
Una coppia olandese aveva l’obiettivo di acquistare un immobile con un prezzo di 610.000 euro. La casa, dopo una trattativa, è stata venduta a 440.000 euro. In Olanda la normativa non accetta facilmente ripensamenti, infatti, visto l’imputabilità della mancata vendita e il mancato preavviso, il venditore può applicare una penale di circa il 10% sul valore dell’immobile.
Inoltre, la Corte può applicare un risarcimento del danno, cosa che è accaduta sanzionando la coppia con una sanzione maggiore in base alla riduzione del valore dell’immobile pattuito.
In Italia: clausola e accertamento fiscale
Questa vicenda, analogamente, poteva accadere anche se si fosse svolta in Italia, anche se il nostro ordinamento non prevede in automatico l’applicazione di una sanzione. Ma, prevede l’inserimento di una clausola nel contratto preliminare di vendita.
La clausola inserita, è accettata da entrambi le parti e potrebbe includere una penale nel caso l’acquisto non vada a buon fine. Questa clausola il più delle volte è chiesta dall’acquirente, per tutelarsi in caso di ripensamento o in caso di mancata concessione del muto da parte degli istituti di credito. Riguardo al valore della vendita, difficilmente si applicano sanzione sul prezzo dell’immobile venduto a un valore più basso.
Tuttavia, una vendita di un immobile a un prezzo inferiore della misura del 50% rispetto al valore commerciale, può far scattare un accertamento fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Il Fisco applica la regola “prezzo-valore” che prevede una tassazione del trasferimento dell’immobile sulla base del valore catastale, a prescindere dal valore indicato nell’atto. Se nella stipulazione dell’atto di compravendita non è stata inserita la regola del prezzo-valore, o per legge non è applicabile, l’Agenzia delle Entrate può procedere con l’accertamento del valore con l’eventuale rettifica del valore indicato negli atti.
Riepilogando, bisogna fare molta attenzione alle clausole scritte nel contratto di compravendita, e verificare se riporta le regole giuste per evitare un accertamento fiscale con l’esborso di una maggiore tassazione.