Mutui, se si supera una certa soglia, è importante farlo subito notare e si può non pagare. Cosa dice la legge e in che contesto.
Quando si decide di comprare casa, nella gran parte dei casi, se non c’è una liquidità immediata, si deve accendere un mutuo. Oggigiorno, però, per accedere a questo tipo di prestiti, ci vogliono parecchi documenti e garanzie, cose che richiedono banche e istituti di credito.
Il mutuo può durare 20 anni, e naturalmente, più è dilazionato, maggiori saranno gli interessi che si andranno a versare. Questo tipo di prestito, peraltro, ha delle rate molto elevate, e non sempre si riesce a sostenerle. Questo, perché, ahimè, quando si opta per questa soluzione, pagarlo deve essere la priorità, per non perdere tutto.
Se non si riesce più a versare le rate, infatti, si può incorrere nella messa in vendita dell’appartamento, all’asta. Ecco perché è importante regolarsi conoscendo tutti i possibili scenari.
Ci sono dei casi, in cui si potrebbe anche non pagare. Scopriamo insieme quali sono.
Mutui, in questi casi si può non pagare
Forse non tutti lo sanno, ma c’è un caso, in particolare, che potrebbero rendere addirittura nullo il contratto di mutuo.
Come sappiamo, i tassi dei mutui, di per sé, sono piuttosto elevati, ma rientrano nella norma. A volte, però, può non essere così, e potrebbero addirittura superare il tasso soglia. In economia, il tasso di interesse è il costo del finanziamento richiesto e ha un tetto massimo, il suddetto tasso soglia che, se oltrepassato, diventa tasso di usura.
Ciò avviene se si oltrepassa il 50% della media dei tassi di interesse attuati da banche ecc. Il tasso di usura può essere applicato a inizio contratto, oppure durante il contratto. Ma come si fa a comprendere se si tratta di un tasso usurario?
È bene tenere presente il tasso soglia della Banca d’Italia. Ogni tre mesi, tale istituto di credito rileva i tassi di interesse che le banche attuano, su mutui e prestiti, e computano il tasso effettivo globale medio.
Dai tassi medi si calcola il tasso soglia, accrescendo di un quarto il tasso medio e sommando altri 4 punti percentuali. Ora, la differenza tra tasso medio e soglia non deve in nessun caso risultare superiore a 8 punti percentuali.
Se si superano tali punti percentuali, si tratta di tasso usurario. A questo punto, il contratto si annulla. E se il tasso usurario viene introdotto nel tempo, il cliente non ha alcun obbligo di pagare gli interessi. Se si capisce che il proprio mutuo ha un tasso usuraio, bisogna intervenire e fare un reclamo in banca e riferirsi alla sentenza n° 350713 9 gennaio 2013 della Corte Suprema. In ultimo, si può fare causa.