È avvenuto l’aggiornamento dei tassi Eurirs-Euribor, per i mutui i tassi continuano a salire. Ma le previsioni 2023 fanno ben sperare.
Di recente la BCE ha effettuato un rialzo dei tassi di interesse sui mutui di 75 punti. È così che il tasso è salito a quota 2%. Ma, a quanto pare, il rialzo di ottobre è solo uno dei tanti che avverranno nelle prossime settimane.
L’aumento dei tassi di 75 punti base influisce inevitabilmente sui mutui, che hanno un costo maggiore, per le famiglie che hanno optato per il tasso variabile. Ma, in realtà, le conseguenze ricadono anche su coloro che si apprestano ad acquistare una casa.
Dopotutto, i dati parlano chiaro: dall’inizio del 2022, il tasso interbancario europeo è passato da meno 0,58% a 1,01% (a settembre).
Oggi, invece, l’Euribor a tre mesi è al 1,76% e sono previsti ulteriori aumenti.
Fino a quando avverranno gli aumenti dei tassi? Cosa dobbiamo attenderci in vista del 2023?
Mutui – I tassi continuano a salire: fino a quando?
I recenti aumenti dei tassi d’interesse sui mutui hanno gettato nello sconforto le famiglie, che hanno scelto il tasso variabile e quelle che si apprestano ad acquistare un’abitazione chiedendo un prestito bancario.
A quanto pare, la fase degli aumenti non è ancora terminata. Nei prossimi mesi ci saranno ulteriori aumenti, così come confermato anche dal professore di Economia dell’Università di Bologna, Davide Tabarelli, e dal Presidente di Nomisma energia, la società di ricerca sull’energia e l’ambiente.
In base alle previsioni di Tabarelli, con ogni probabilità verso la metà del 2023 potremmo assistere ad una riduzione dei tassi di interesse sui mutui:
“Premesso che tutto è condizionato dalla grande incertezza e instabilità causata da una guerra in corso, posso dire che nelle ultime settimane le tariffe di gas ed elettricità sono tornate a scendere e potrebbero continuare a farlo nelle prossime settimane. Questo porterà come conseguenza alla discesa dell’inflazione. A metà 2023, quindi, potremmo già arrivare ad un calo dei tassi di interesse, anche sui mutui”.
È dello stesso avviso anche il presidente di Nomisma energia che sostiene:
“Quella che stiamo vivendo è una crisi simile, se non peggiore, a quella degli anni Settanta, che ha visto correre l’inflazione su due cifre per anni. Questa però sarà una crisi di durata più breve”. È infatti una crisi più limitata geograficamente: riguarda solo l’Europa ed è legata esclusivamente ai rincari dei prezzi del gas e dell’elettricità, che però sono già in frenata. Il gas già da venerdì è ridisceso ad un terzo del prezzo di agosto”.
Occhio al sondaggio BCE
La BCE ha condotto un sondaggio in cui ha evidenziato le previsioni pessimistiche dei consumatori, in vista del 2023. In particolar modo, a destare maggiore negatività, secondo i consumatori, ci sono il tasso di inflazione e l’aumento dei prezzi. Secondo le stime dei consumatori, per il prossimo anno potremmo assistere ad una crescita dell’inflazione del 5,1%.
Per quanto riguarda le stime relative ai prestiti bancari, per l’acquisto di abitazioni, le attese, per i prossimi 12 mesi, parlano di un incremento dei tassi ipotecari del 4,5%.