Arriva l’agevolazione che fa saltare di gioia le famiglie: niente mutui e bonus insoddisfacenti, ma spazio alla crescita del benessere!
Se i mutui non soddisfano le aspettative, e gli stessi bonus appaiono inaccessibili per alcune categorie di contribuenti, ecco che una piccola gioia avanza per le famiglie che vorrebbero tanto avere un’agevolazione economica. Quella di cui si fa riferimento è perfetta per chi desidera migliorare le prestazioni di benessere del proprio nucleo familiare, e non solo. Non è una fake news, ma è una notizia che proviene direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Di cosa si tratta? Chi può ottenerlo? Ecco come muoversi.
“Garanzie” per chi vuol cambiare rotta, specialmente davanti uno scenario che il più delle volte si presenta come preoccupante. L’aumento del costo della vita è una realtà alla quale sembra essere sempre più difficile riuscire a farvi fronte. Le crisi di ordine Internazionale si riflettono anche a livello nazionale, e la stagnazione economica si unisce all’inflazione. Il termine più corretto potrebbe essere quello di “Stagflazione” e il quale esplica pienamente la realtà in gioco. Si tratta di una stasi economica, blocco della crescita, unita ad un aumento, continuo e progressivo del livello dei prezzi.
In poche parole se l’anno scorso un biglietto per un concerto poteva costare 40 euro, ad oggi nelle stesse condizioni si parla di prezzi che possono raggiungere fino gli 80 euro! Non sono dicerie, ma chi vive la quotidianità e presta attenzione alle piccole cose, può rendersi benissimo conto di quanto si sta definendo. Specialmente perché i salari rimangono gli stessi. Anche le pensioni, seppur crescono all’aumentare del tassi di inflazione, comunque presentano delle criticità che non fanno vivere con serenità. Come si fa senza un’agevolazione per le famiglie più colpite?
Nuova agevolazione per le famiglie: si ottengono tanti soldi e… subito!
L’agevolazione in questione è una manna dal cielo per le famiglie, soprattutto quelle che sono state maggiormente colpite. Purtroppo e per fortuna, la portata della misura è ampia, ma se non ci fossero stati gravi disagi economici e sociali in maniera così estesa, senza dubbio non sarebbe stata necessaria una mossa del genere. Perché? Se la società fosse stata soddisfatta e felice, non avrebbe avuto bisogno di questo strumento di soccorso. In tutela della collettività si agisce di conseguenza, anche perché a stare male non sono solo chi già viveva una situazione in negativo, ma una fascia ampia che coinvolge l’intero ceto medio.
Tutti meritano aiutano, ma l’analisi sopraesposta mette in crisi proprio perché mai prima si sarebbe pensato di dover aiutare in maniera così importante anche chi risiede nel ceto medio. Di norma, quest’ultimo incarna chi “sta bene, ma non troppo”, non chi “pare star bene, ma in realtà accusa tutti i colpi”. Si sentono coinvolte la maggior parte delle famiglie, e queste devono sapere che hanno a disposizione un Fondo garanzia mutui prima Casa che permette loro di consolidare questo importante obiettivo.
Istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la legge n. 147 del dicembre 2013, è attualmente l’asso nella manica per chi vuole acquistare la prima casa. Agevola il mutuo per il cittadino nel suo rapporto con la banca, poiché può usufruire di una garanzia pubblica. A gestire le domande è la Consap, la quale procede con l’analisi di requisiti. Il finanziamento non può superare i 250 mila euro. È destinato ai cittadini che non sono proprietari di alcun immobile ad uso abitativo, sia in Italia che all’Estero.
La garanzia pubblica ha un valore del 50% il quale però sembra essere destinato a salire all’80% grazie al Decreto Sostegni bis. Giovani coppie che convivono da almeno 2 anni, famiglie monogenitoriali con minori, giovani con meno di 36 anni e conduttori di alloggi autonomi delle case popolari, possono accedervi con un tasso vantaggioso. Questo non può esser maggiore di quello effettivo globale medio.
Può richiedere l’aumento della garanzia all’80% chi ha un ISEE che non supera i 40 mila euro, e richiede un mutuo maggiore all’80% del prezzo di acquisto dell’immobile. L’istituto è stato esteso anche alle famiglie con 3, 4 o 5 figli purché questi abbiano non più di 21 anni, e rispettando il tetto ISEE di 40 mila, 45 mila, e 50 mila.
La domanda non si inoltra direttamente alla Consap, ma agli intermediari o alle banche di riferimento che aderiscono al fondo. Questi sono i soggetti che concedono o meno il “lascia passare” per ottenere il beneficio. Nel modulo scaricabile sul sito del MEF o Consap si può effettuare l’acquisto delle prima casa, ma anche quello che include ristrutturazioni e modifiche di efficienza energetica con tanto di accollo da frazionamento. Dopo 20 giorni la Consap si pronuncia sull’istruttoria, e dopo 90 la banca per dare o meno il mutuo.