Mutui, in rialzo tassi fissi e variabili, occhio all’opzione Cap: di cosa si tratta

Grande attenzione sul tema mutui con la situazione dei tassi, fissi e variabili, che non è rosea: cos’è Cap, quella che potrebbe rappresentare una soluzione

Tiene banco la situazione economica unita all’attualità, considerando l’inflazione e le conseguenze anche economiche legate al conflitto scoppiato in Ucraina: qual è la situazione circa i mutui e di cosa si parla quando si fa riferimento a Cap, che potrebbe rappresentar una possibile soluzione. I dettagli al riguardo.

Mutui, in rialzo tassi fissi e variabili, occhio all'opzione Cap: cos'è
fonte foto:adobestock

A parlarne nel proprio approfondimento è Wall Street Italia, il quale si sofferma proprio sulla situazione inerente i tassi bassi, i quali – si legge – starebbero volgendo al termine, con l’attuale situazione dal punto di vista economico che ha provocato una velocizzazione del rialzo dei tassi di interesse, finendo per rendere più cari quelli a tasso fisso.

Ma anche sul fronte tassi variabili il tutto non appare roseo e, si legge, che potrebbero subire rincari. Ciò è quanto viene segnalato dall’Osservatorio MutuiSupermarket, motore di ricerca e di comparazione mutui gestito da FairOne.

Quest’ultimo, si legge, spiega che le correzioni al rialzo sono causate anche da aggiustamenti degli spread fatti dalle banche, le quali, in via generale, stanno innalzando proprio tassi, “alcune anche immondo significativo: è quello che ci si aspetto nel corso dell’anno, se, come è probabile, la Bce dovesse optare per un aumento dei tassi di interesse”.

E ancora, si legge che, in merito alla Bce, in relazione alla politica monetaria, questo non è cambiata molto per ora, ma vi saranno dei cambiamenti previsti nell’arco dei mesi a venire. Rispetto al 3° trimestre dell’anno corrente, “cesseranno gli acquisti di titoli di stato europei da parte della Bce, ponendo fine al lungo periodo di tassi negativi”, e poi si potrà assistere anche ad “un aumento del tasso Bce al fine – viene spiegato nel suddetto report – di ostacolare l’aumento dell’inflazione”.

Mutui, tasso variabile con cap: cos’è, significato e dettagli da Mutuisupermarket

È dunque alta l’attenzione sul mutuo e sui tassi, con aspetti che suscitano interesse legati ad esempio a stime e previsioni inerenti il 2022 e il 2023.

In merito al tema in oggetto, come detto approfondito da Wall Street Italia, una possibile soluzione potrebbe esser rappresentata dal mutuo a tasso variabile con cap, nel dettaglio un mutuo a tasso variabile il quale preveda contrattualmente un tasso di interesse massimo oltre cui non andare.

Mutuisupermarket ne spiega il significato, il quale sta per “Capped rate“, ovvero “tasso limitato”, dunque un mutuo a tasso variabile a cui viene dato un limite di tasso oltre cui la rata non può andare, si legge. Un limite pre-accordato e specificato nell’atto del mutuo stesso. Si tratta di una variante di quelli a tasso variabile, legato a Euribor e dunque soggetto a fluttuazioni circa l’andamenti del mercato finanziario.

Ma qual è il funzionamento dei mutui a tasso variabile con Cap? Vi è dunque un tetto massimo di interessi, quindi, si legge, che anche se il tasso variabile salisse oltre quello prefissato, specificato nell’atto di mutuo, il mutuatario pagherebbe solo sino alla soglia decisa. In tal modo, avrebbe una garanzia di una rata massima certa.

Quanto più sarebbe bassa la soglia del Cap più il mutuo finirebbe per tutelare da eventuali aumenti dei tassi. Wall Street Italia spiega che tale Cap protegge circa gli aumenti eccessivi del costo del denaro, ma rappresenterebbe una protezione significativa ed efficace soltanto qualora questo fosse fissato non oltre il tre per cento.

Mutuo variabile con cap: i vantaggi e come si capirebbero

Al riguardo, si tratta di una soluzione adatta a coloro che volessero trarre i vantaggi di un tasso variabile senza incorrere nei rischi legati ad un rialzo dei tassi di interessi. Ai fini di comprendere se tale opzione possa esser conveniente, occorre tener conto dei TAN, ovvero il tasso di interesse calcolato su base annua applicato da banche su importo lordo di un mutuo, o in generale rispetto ad un finanziamento.

In via generale tale opzione diventerebbe conveniente nel molto in cui venisse stipulato un mutuo di lunga durata, poiché nel lungo periodo non è possibile prevederebbe quelli che potrebbero essere gli andamenti dei tassi, con il mercato che viene posto ad oscillazioni ed i tassi che sono in rialzo.

In merito invece agli svantaggi, si legge ancora, il primo di questi si lega allo spread il quale fa alzare il taeg, dando un tasso iniziale più alto al confort do quello variabile classico.

Viene spiegato che vi sono banche che non fissano solo un tasso massimo, ma anche minimo sotto cui la rata non potrà poi calare; inoltre, bisogna fare attenzione al tetto massimo che viene fissato dalla banca. Qualora fosse troppo alto, di fatto non raggiungibile dal TAN, non vi sarebbe una utilità ma un costo del finanziamento maggiore.

L’approfondimento di Mutuisupermarket rileva che i primi 3 migliori mutui a tasso variabile presentano un Taeg tra 0,45% e 0,70%, i migliori prodotti a tasso fisso con scadenza ventennale vanno tra 1,87% e 2,08%, corrispondenti ad un divario di m80-90 al mese su centoquaranta mila euro di finanziamento.

Nel mezzo vi sono quelli con cap, oggi ad un costo, tra i primi tre, tra 0,93% e 2%. Stando a quanto rilevato da Mutuisupermarket, si legge, ad ora l’offerta è ancora scarsa e, di fatto, a proporli sarebbero soltanto Credit Agricole, Bper Banca, Unicredit e Bnl.

Questi alcuni dettagli al riguardo. Ad ogni modo è opportuno informarsi ed approfondire il tema e i diversi aspetti in questione, anche tramite un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, soggetti competenti in materia, per chiarire eventuali dubbi e conoscere i diversi elementi nel dettaglio.

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