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Codice della strada, la Cassazione ha deciso: le multe sfiorano i 700 euro

Un nuovo punto di vista, questo ci propone il nuovo codice della strada. Ma attenzione alle norme già esistenti.

Un sistema tutto nuovo, una nuova modalità di intendere tutto, la visione delle cose che il futuro ci impone ma non solo. Attenzione quindi alle nuove norme ma occhio anche alle vecchie, perchè è da li che di fatto ogni cosa prende forma. Il nuovo codice, le norme esistenti, ogni cosa si decide li.

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La visione attuale impone al Codice della strada di rivedere alcuni punti. Cosi come stabilito dalle nuove norme vigenti. Le anticipazioni nel corso dei mesi passati sono state in effetti tanti, un nuovo codice che potesse prendere in considerazione nuovi aspetti e punire chiaramente gli automobilisti per infrazioni ed atteggiamenti in se che prima nemmeno forse arrivavano ad essere minimamente considerati. La carta dal finestrino, la cicca di sigaretta. Inquinare e rappresentare un rischio per il regolare traffico stradale. Questi i punti fermi, alcuni di essi per lo meno, presenti nel nuovo testo. Una piccola rivoluzione insomma che di certo farà sentire i suoi effetti su tutti gli automobilisti italiani.

Gli ultimi giorni però ci hanno detto molto anche in merito a vecchie concezioni del codice stesso. Una sentenza della Corte di Cassazione, di certo non passata inosservata ci ha ribadito alcuni concetti che possiamo ritenere più che rilevanti, che possono riguardare da vicino milioni e milioni di automobilisti. Parliamo di multe per eccesso di velocità in particolari punti dell’apparato stradale. Siamo abituati ad esempio a conoscere la presenza di autovelox dietro segnalazione precedente, ma cosa succede ad esempio ai semafori in città? Li dove si nascondono le tanto temute telecamere che possono in qualche modo fornire la prova evidente di una eventuale infrazione.

Codice della strada, la Cassazione ha deciso: le infrazioni possono sfiorare cifre abbastanza consistenti

La Corte di Cassazione, attraverso l’ordinanza n.2305\2022 del 26 gennaio ha di fatto stabilito che l’automobilista che ha fatto ricorso per una multa ricevuta per essere passato con il rosso non avesse tutto il diritto, per cosi dire, di protestare. L’automobilista ha denunciato la mancata segnalazione della telecamera al semaforo, la presenza di un operatore delle forze dell’ordine, insomma qualcosa che gli potesse far notare che proprio li bisognava stare attenti, invece niente. Le motivazioni del cittadino a qualcuno potrebbero sembrare lecite, passabili in qualche modo, non per la Corte di Cassazione che ha deciso in tutt’altro modo.

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La sentenza della Corte di Cassazione fa riferimento al fatto che il sistema che va a regolare la telecamera al semaforo agisce supportato da una fotocellula. Nel momento in cui non è possibile attraversare lo stesso semaforo la fotocellula in questione si attiva. A quel punto è chiaro che segnalare le auto che passano in ogni caso nonostante lo stop è un gioco da ragazzi. La multa all’automobilista che aveva fatto ricorso di fatto resta. Non c’è bisogno della presenza dell’uomo per cosi dire, anche se in effetti una segnalazione di attenzione va comunque fatta in anticipo. La Cassazione insomma non sostiene la tesi del cittadino e spinge per una condotta di guida più attenta e sicura per se stessi e per gli altri.

In genere attraverso gli articoli dedicati all’infrazione in questione si è passibili di una multa che va dai 167 ai 665 euro più la decurtazione di 8 punti dalla patente di guida. Punti che raddoppiano per chi ha la patente da meno di tre anni. Nelle ore notturne, poi la stessa infrazione, viene punita con l’aumento della stessa multa di un terzo. Il cittadino autore del ricorso insomma dovrà rivedere le sue posizioni in merito a come considerare la telecamera ai semafori. La Cassazione in ogni caso ha ribadito che la segnaletica in certi punti va in ogni caso rafforzata per fornire all’automobilista tutte le informazioni utili per la sicurezza sua e degli altri. C’è attesa dunque per le nuove norme del Codice della strada, le vecchie intanto reggono bene, e più che mai risultano essere eque e ponderate.

Paolo Marsico

Giornalista pubblicista dal 2012 con numerose collaborazioni alle spalle tra carta stampata e web. Appassionato di scrittura e tra le altre cose di cinema, calcio e teatro. Autore racconti brevi, poesie e testi per il teatro.

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