Auto, multa fino a 665 euro e 6 punti sulla patente: occhio all’errore

Quando si è alla guida, elementi fondamenti sono l’attenzione e la prudenza: rischio multa fino a 665 euro e decurtazione punti sulla patente, di cosa si tratta

È opportuno ed importante prestare sempre la massima attenzione, quando si parla di auto, veicoli, sicurezza stradale e i corretti comportamenti da tenere; sono argomenti, questi, non solo di grande importanza e che richiedono gran cautela, ma che destano grande attenzione anche in virtù del rischio sanzioni salate. Ma ecco di cosa si tratta in particolare.

Multa fino a 665 euro e 6 punti sulla patente: occhio all'errore da evitare
Auto, volante, guida (fonte foto: Adobe stock)

Non mancano mai gli spunti, le curiosità e gli approfondimenti da fare sul tema della circolazione stradale, tenendo ben presente, come noto, che quando ci si mette alla guida, è fondamentale prestare la massima attenzione, agire con cautela e comportarsi nel rispetto del codice della strada e secondo quanto previsto dalla legge.

Come spiega nel proprio approfondimento Proiezionidiborsa.it, un tempo ai fini dell’accertamento delle infrazioni vi era la necessità che vi fosse un agente di polizia sul posto, ma i tempi sono cambiati oggi ed è la tecnologia a farla da padrona.

Rispetto alla tecnologia, gli elementi forse più noti agli automobilisti e a tutti coloro che si mettono alla guida di un veicolo, sono i misuratori elettronici di velocità e le telecamere poste ai semafori, noti con il nome di T-red, ma ne esistono di diversi tipi.

Se, per quel che concerne i misuratori elettronici di velocità, è noto che questi vadano segnalati a chi è alla guida mediante l’apposito cartello, pena l’invalidità della sanzione, forse non sono allo stesso modo noti i meccanismi e il funzionamento circa i T-red. Potrebbero essere infatti in molti ad associare T-Red e misuratori di velocità, e quindi a ritenere che anche le telecamere ai semafori andrebbero segnalati pena l’annullamento della multa.

Cosa bisogna sapere al riguardo e proprio circa la tecnologia e la circolazione stradale, e cosa è emerso, come spiegato da Proiezionidiborsa.it, da una decisione presa dalla Cassazione. Di seguito tutti i dettagli.

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Tutti gli argomenti e i temi che riguardano dunque la circolazione stradale destano grande interesse e curiosità, come detto, ma anzitutto richiedono comportamenti rispettosi del codice della strada e di tutto quanto previsto dalla legge, ai fini della sicurezza sia personale che di tutti gli altri.

Sul tema sopra indicato, come viene spiegato da Proiezionidiborsa.it, ha avuto modo di esprimersi di recente la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n.2305/2022 del 26 gennaio, nell’ambito di una infrazione che riguardava un automobilista, si legge, che era passato con il rosso e impugnava la sanzione.

Il soggetto in questione sosteneva la propria tesi, ovvero che la telecamera che aveva accertato la violazione, non gli fosse stata segnalata, come per i misuratori elettronici di velocità. Ecco che, per tale ragione, egli chiedeva che il provvedimento fosse da ritenersi non valido.

Prima di illustrare quanto deciso dalla Cassazione in tal senso, va spiegato sinteticamente il funzionamento dei semafori alle telecamere, ai fini di una maggior chiarezza. Come spiegato da Proiezionidiborsa.it, si tratta di un meccanismo semplice. Nel momento in cui scatta il rosso al semaforo, si attivano due fotocellule che sono poste prima e dopo la linea di arresto.

Al superamento dei due sensori, la telecamera procede a scattare due foto diverse; quella risulta essere determinante però, si legge, è la seconda, in cui viene certificata, qualora avvenga, l’infrazione stradale. Si tratta di un accertamento che non prevede la presenza fisica di una pattuglia, la cosiddetta contestazione immediata. Basta inviare al domicilio dell’automobilista che ha commesso l’infrazione il verbale entro 90 giorni.

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Grande attenzione dunque sul tema della circolazione stradale, con tanti elementi importanti da tener bene presente e rispettare nell’ambito della sicurezza stradale, dell’agire con cautela e nel rispetto di quanto previsto dalla legge. Rispetto al caso in questione, Proiezionidiborsa.it sottolinea che le norme da considerare sono due.

In primo luogo l’articolo 41 del Codice della Strada, che prevede che l’automobilista non superi la linea di arresto in presenza del semaforo rosso. E poi l’articolo 146 comma 3 del medesimo Codice della Strada, che va a punire tale infrazione con una sanzione amministrativa che va dai 167 euro a 665 euro, e la decurtazione di sei punti dalla patente (il doppio per coloro che hanno la patente da meno di tre anni), si legge.

Se in orario notturno, viene spiegato ancora, la sanzione aumenta di un terzo. Nel caso invece di recidiva entro due anni, è possibile la sospensione della patente per un periodo che va da uno a tre mesi.

È dunque estremamente importante prestare la giusta attenzione, anzitutto per sicurezza, e poi perché tale comportamento potrebbe costare caro, sia per quanto riguarda la tasca e quindi la multa, che i punti sulla patente.

Con la suddetta ordinanza 2305 della Corte di Cassazione, viene spiegato che le telecamere poste ai semafori, diversamente dai misuratori elettronici della velocità, non devono essere segnalate. Quindi, la sanzione è legittima anche in assenza dell’apposito cartello che avvisa coloro che sono alla guida.

Ciò in virtù del fatto che, si legge, a dispetto dei misuratori elettronici di velocità, le telecamere ai semafori sono dei documentatori automatici. Per dir meglio, sono degli accentratori video fotografici il cui fine è la ripresa dell’attraversamento della linea di arresto, in presenza del semaforo rosso, da parte del veicolo.

Per tale ragione, dunque, la sanzione è valida anche in assenza di apposita segnalazione dello strumento elettronico.

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