C’è un particolare caso nel quale una multa presa all’autovelox si può tranquillamente annullare: ecco cosa ha stabilito una sentenza emessa da un giudice di pace.
Quante volte non ci accorgiamo della presenza di un autovelox e passiamo senza tener conto del limite di velocità? Questi comportamenti sono abbastanza comuni soprattutto su autostrade e strade extraurbane. Quando ci rendiamo conto di quanto accaduto, ormai, è troppo tardi e la multa è già in arrivo verso la nostra abitazione.
Spesso, siamo abituati a pensare alla multa presa all’autovelox come una vera e propria condanna: non c’è possibilità alcuna di evitare il pagamento e la decurtazione dei punti dalla patente. Tuttavia, secondo quanto stabilito dal giudice di pace di Cassino, attraverso una sentenza, un modo per annullare una sanzione del genere c’è.
Scopriamo insieme quando è annullabile e come fare per richiedere una tale procedura.
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Multa all’autovelox: i casi in cui si può annullare. Ecco come fare
Secondo quanto deliberato dal giudice di pace di Cassino, una multa presa all’autovelox può essere annullata. Per farlo, ovviamente, è necessario che essa presenti un particolare vizio di forma al quale quasi nessuno fa caso.
In particolare, il caso analizzato dal giudice prevedeva sì l’invio della sanzione presso l’indirizzo di colui che aveva infranto i limiti, ma con una grave mancanza. Secondo quanto scritto sugli atti prodotti dalla sentenza, all’automobilista in questione non era stata inviata una foto conforme prodotta dal dispositivo, ne vi era stata la presenza di agenti sul posto al momento dell’infrazione.
A causa di questa mancanza, la sanzione che era anche abbastanza cospicua è stata annullata.
L’annullamento nel dettaglio
Ad essere determinante nella sentenza sopra descritta, è stata proprio la mancanza di una fotografia che potesse testimoniare l’infrazione. Per questo motivo il ricorso dell’automobilista non solo è stato accolto, ma è stato anche vinto.
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Secondo gli esperti che si sono occupati del caso, infatti, “alcun rilievo fotografico dal quale fosse possibile leggere chiaramente la targa dell’automezzo, risalire al modello o ad altri elementi utili alla sua identificazione (come per esempio il colore del veicolo o altri segni distintivi) atti a essere considerati prove sufficienti della responsabilità della parte ricorrente“, come riporta Il Messaggero che li ha intervistati.
L’accesso alla foto prodotta dall’autovelox, dunque, resta sempre un diritto dell’automobilista e può pregiudicare il pagamento o meno della sanzione molto salata.