Le azioni di Monte dei Paschi valgono meno della metà di una tazzina di caffé pagata al bar. Ecco le motivazioni.
Il valore in borsa di uno dei più antichi istituti di credito al mondo è crollato nel tempo fino ai minimi raggiunti nella sessione di ieri a 0,45 centesimi. Da inizio anno la banca ha perso il 47% del valore della sua capitalizzazione.
Sul lungo periodo la banca risente di una situazione economica figlia dei compromessi scaturiti dalla sua strategia di controllo sul territorio. Nel breve termine le incertezze per la stabilità dei conti pubblici e del sistema economico italiano ha affossato ulteriormente la fiducia degli investitori su uno delle banche simbolo del Paese.
L’istituto arriva ad avere nel 2017 2.100 filiali in tutto il territorio nazionale. Oggi il piano approvato dal consiglio di amministrazione prevede un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro e circa 4 mila uscite volontarie. A questo si affiancano altri interventi per semplificare e rafforzare il proprio ruolo di banca commerciale; A partire dal 2023 con la chiusura di 150 sportelli e con il calo del personale realizzerà risparmi annui di circa 270 milioni di euro.
Quanto vale oggi Monte dei Paschi e quando può ricominciare a tornare profittevole
Oggi la banca senese vale in Borsa appena 483 milioni di euro. Nonostante il prezzo da penny stock, al momento gli investitori non sono interessati ad accumulare azioni. La banca può tornare profittevole e solida finanziariamente soltanto dopo un aumento di capitale preceduto da un acquirente che si prenda carico degli asset.
Fino ad allora il titolo a Piazza Affari sembra destinato a proseguire in una tendenza ribassista. A seguito del fallimento delle trattative tra il Ministero del Tesoro e UniCredit, chi può avere interessi economici nell’istituto si guarda bene da scommettere prima di una svolta concreta della situazione patrimoniale.
Il nuovo piano per Monte dei Paschi prevede una serie di snellimenti e semplificazioni per ridare una redditività sostenibile sul lungo periodo. La bontà del piano si basa sul restituire alla banca l’efficienza operativa tramite la ridefinizione della struttura di gruppo, mantenendo un basso profilo di rischio e rafforzamento della capacità di generazione dei ricavi.