Cosa può o meno nascondersi dietro una comune moneta o banconota? Tutto e il contrario di tutto. Basta scoprirlo.
Cosa può nascondere una moneta, quanto può nascondere? Una moneta, cosi come una banconota può rappresentare la testimonianza viva di ciò che è stato, di cosa ha celebrato di cosa può essere accaduto in un determinato paese in un arco temporale ben definito. Vero anche che proprio in base a tali fattori la moneta in questione può acquisire un valore spesso nemmeno immaginabile. Detto ciò, spesso, il valore di una moneta può non corrispondere a qualcosa di realmente appurabile e viene da se che dubbi ed incertezze possono accompagnare il percorso dello stesso esemplare per molti anni. La storia del collezionismo spesso ha presentato casi del genere.
Il valore di una moneta può raggiungere valutazioni nemmeno mai immaginate nel suo periodo di “attività” e forse anche dopo. Alcune monete possono tranquillamente valere decine di migliaia di euro per una particolare caratteristica, per la data di conio, lo stato di conservazione oppure per la celebrazione che in un determinato periodo ha riguardato di fatto la sua immagine. C’è da dire però che esistono casi in cui l’elevatissimo valore non corrisponde sempre a fattori oggettivamente classificabili per fini collezionistici. Questo gli appassionati del settore lo sanno bene e spesso diffidano di certe versioni particolarmente appetibili.
Nel corso degli anni abbiamo visto numerose monete caratterizzati da roboanti errori di conio. Imperfezioni che hanno riguardato praticamente qualsiasi aspetto della moneta in questione. Abbiamo visto anni di conio sbagliati che hanno dato a quelle monete valori assolutamente eccezionali, oppure la totale confusione nell’associare l’immagine solitamente associata a quella particolare moneta. Il caso della Mole Antonelliana coniata sul centesimo sbagliato è forse l’esempio più lampante di ciò che può di fatto succedere in alcuni casi. I confini delle due Germanie tornati a prima del 1989, le stelle mancanti rappresentanti i paesi aderenti alla comunità europea. Qualsiasi cosa insomma, abbiamo potuto ammirare, meglio scegliere l’ironia, in questi ultimi anni.
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Uno degli errori più clamorosi riguarda quanto accaduto nel 1999 in sede di preliminare produzione della nascente moneta europea, per l’appunto l’Euro. Nel corso di alcune prove inerenti alle tecniche ed alle modalità di produzione furono coniati per l’appunto 1.179.335 di esemplari dal taglio di 20 cent con un grossolano errore, abbastanza evidente. L’anno di conio, in quel caso, era il 1999 e non il 2002 prevedendo la data di messa in circolazione ufficiale della moneta stessa. Per il lotto in questione fu presto ordinata la distruzione, ma una parte delle stesse monete fu di fatto trafugata.
Ovviamente quelle stesse monete furono subito messe sul mercato per allettare gli appetiti dei collezionisti più accesi. In teoria, però, tali monete sarebbero di fatto proibite, in quanto non in circolazione ed in quanto soprattutto rubate. Possederne, nonostante il valore acclarato di qualche migliaio di euro, potrebbe rappresentare di fatto un atto illegale. Una vera e propria illusione insomma che potrebbe portare a conseguenze di certo poco piacevoli. Ciò che emerge è che quindi, in questo particolare settore non è certo oro tutto quello che luccica, anzi.
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