Perché gli ETF piacciono agli investitori di Titoli di Stato e perché sono così ‘comodi’ rispetto agli altri titoli: attenzione alle differenze
L’investimento è la soluzione più suggerita dai trader anche agli investitori individuali poco esperti, nei periodi come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da instabilità finanziaria ed erosione del potere d’acquisto molto accelerata per via del caro prezzi e lo scoppio inflazionistico del 2023. Quando ci si trova in queste situazioni, il denaro che si mette da parte e che si lascia nei conti correnti pian piano continua a erodere il proprio valore: in pochi anni potrebbe essere svalutato anche del doppio.
Investire è l’unico modo per salvare i propri risparmi e vederli crescere. Quando si parla di investimenti ovviamente si fa riferimento a una pratica molto generica: esistono tantissime tipologie di forme di investimento dalle più sicure alle più rischiose, c’è un’opportunità per tutti. Gli investitori che se la sentono di rischiare possono puntare ai Titoli di Stato, che in alcuni casi sono molto convenienti.
Gli ETF (Exchange-Traded Funds) rappresentano una scelta sempre più comune per investire in Titoli di Stato. Grazie alla loro natura flessibile e al basso costo di gestione, consentono infatti agli investitori di ottenere un portafogli diversificato senza dover acquistare direttamente singoli titoli. Inoltre, si aggiunge anche la possibilità di negoziazione degli ETF in tempo reale sui mercati: caratteristica che li rende uno strumento comodo per chi vuole avere un portafoglio dinamico e sempre facilmente accessibile.
Cosa sono gli ETF e perché sono molto allettanti quando si investe in Titoli di Stato
Per chi fa fatica a capire cos’è un ETF basta semplicemente immaginarsi una sorta di cestino pieno di frutta da comprare al supermercato. Ci si trova davanti alla scelta: si può scegliere frutto per frutto, pesarlo e prendere poi più sacchetti divisi, oppure scegliere per un cestino di frutta già creato. Questo permette di avere una varietà di frutta senza dover per forza sceglierla una per una.
Nel mondo degli investimenti, gli ETF funzionano in modo simile. Un ETF (Exchange-Traded Fund) è un ‘contenitore’ che raccoglie tanti investimenti diversi, come azioni o obbligazioni come per esempio i Titoli di Stato, e li mette insieme. Quando si acquista un ETF, si sta comprando una piccola fetta di tutto ciò che c’è dentro il contenitore. Perché piacciono gli ETF quando si vuole puntare ai Titoli di Stato? Per 3 caratteristiche principali: la facilità d’acquisto, rivolgendosi a una banca per esempio, la diversificazione degli investimenti, e i costi bassi rispetto a quegli investimenti che vengono gestiti dai professionisti.
Se si compra un singolo Titolo di Stato, si sa esattamente quanto si guadagnerà e quando scadrà, con un ETF che include Titoli di Stato, invece, si ha una selezione di tanti titoli misti con scadenze e rendimenti variabili. Questo rende gli ETF più flessibili. Attenzione però! Proprio perché gli ETF sono più flessibili sono anche più soggetti a variazioni di prezzo.
Ciò comporta a un rischio maggiore rispetto all’acquisto del singolo titolo, non sono quindi forme di investimento adatte a tutti. Se si pensa di voler investire in questo modo bisogna ben informarsi e leggere il KIID (Key Investor Information Document), valutare le caratteristiche specifiche del fondo. Aliquote agevolate sugli ETF possono incidere poi anche sul rendimento netto per coloro che privilegiano strategie a lungo termine.