Cosa accade se i soldi sul conto corrente bancario finiscono o diminuiscono drasticamente? È possibile modificare l’ISEE ordinario, in corso d’anno?
L’ISEE è un documento che serve ad attestare la condizione reddituale di un soggetto, permettendo di individuare chiaramente la propria fascia di appartenenza. Grazie all’indicatore ISEE è possibile accedere ad una serie di agevolazioni bonus e indennità.
Nel calcolo dell’indicatore Isee vengono presi in considerazione diversi fattori, tra cui il patrimonio mobiliare e immobiliare del soggetto a cui è intestato il certificato.
Dunque, concorrono al calcolo del valore ISEE i beni immobili posseduti o affittati e il valore dei beni mobiliari (conti correnti, conti di risparmio, libretti deposito, etc.).
Per questo motivo, se durante l’anno il valore del conto corrente o di un deposito monetario si riduce drasticamente, fino ad azzerarsi, il soggetto potrebbe voler modificare l’ISEE per accedere ai benefici a cui avrebbe diritto. Questa pratica è ammessa dal regolamento italiano?
L’ISEE è un certificato che serve ad attestare la condizione patrimoniale di un soggetto o di un nucleo familiare. Il certificato è stato introdotto nel sistema assistenziale italiano e in quello del Welfare per le famiglie. Per questo motivo, attualmente, sono davvero poche le famiglie che possono fare a meno dell’ISEE.
Soprattutto, con l’introduzione dell’assegno unico tutti i nuclei familiari, con figli a carico minorenni o fino al ventunesimo anno di età, devono presentare la DSU per l’elaborazione dell’ISEE.
Nel caso in cui, in corso d’anno, per diverse ragioni, il valore mobiliare dichiarato nel ISEE diminuisca drasticamente, tanto da contribuire ad una variazione di fascia, il soggetto interessato potrebbe essere tentato di aggiornare l’ISEE ordinario. È possibile? La risposta è sì, ma facciamo chiarezza.
L’ISEE fa riferimento alla situazione reddituale e patrimoniale relativa a 2 anni precedenti.
Ciò vuol dire che, l’ISEE 2022 non fa riferimento alla condizione reddituale e patrimoniale dell’anno in corso, bensì a quella del 2020.
Per tale ragione, un eventuale modifica del valore dei beni immobiliari nel 2022 non provocherebbe alcun effetto sull’ISEE dell’anno in corso. Tuttavia, la normativa in vigore ammette che il soggetto interessato possa chiedere il cd ISEE corrente.
Se in corso d’anno si verificano delle significative variazioni reddituali, come ad esempio la perdita del lavoro o la riduzione dello stipendio, è possibile richiedere il cosiddetto ISEE corrente. A differenza di quello ordinario, esso guarda con attenzione alla condizione patrimoniale e reddituale in corso.
Per effettuare l’ISEE corrente è necessario eseguire la richiesta, entro il mese di aprile. In tal caso occorre che si sia verificata un’importante alterazione della condizione patrimoniale di un nucleo familiare.
Inoltre, è bene ricordare che l’ISEE ordinario ha valenza fino al 31 dicembre di ogni anno, mentre la versione corrente vale solo per sei mesi. Di conseguenza, quando scade l’ISEE corrente, questo deve essere immediatamente rinnovato, se le condizioni che hanno dato luogo alla prima richiesta restano invariate.
In ogni caso, per richiedere una nuova versione dell’ISEE per variazione patrimoniale, ovvero per diminuzione del deposito bancario, è necessario che l’alterazione sia pari ad almeno il 20% rispetto alla situazione dichiarata nel ISEE ordinario.
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