Hai mai avuto la sensazione che il fisco giochi a carte coperte proprio quando pensi di aver capito le regole?
C’è un dettaglio che potrebbe cambiare tutto nel bilancio tra guadagni e perdite. Quando entrano in scena i BTP e le azioni, le cose non sono così ovvie. Anche se il tuo capitale cresce, potresti ritrovarti a pagare più tasse del previsto. Tony l’ha capito a sue spese. E forse è il caso di fare attenzione prima che succeda anche a te.

Tony è partito con il piede giusto: a inizio anno ha acquistato dei BTP che oggi gli segnano un bel +23 mila euro. Un guadagno netto, almeno in apparenza. Poi, però, ha investito in azioni. Scelte recenti, fatte un po’ di fretta, che gli hanno portato una perdita di 15 mila euro. Davanti a quei numeri, la domanda è semplice: posso usare le minusvalenze sulle azioni per compensare i guadagni sui BTP?
E qui iniziano i dubbi. Perché il fisco italiano non guarda solo ai numeri, ma anche alla natura degli strumenti. E a quanto pare, guadagni e perdite non sempre si parlano.
Guadagni da BTP e perdite azionarie: attenzione alla distinzione
Nel caso di Tony, i guadagni da BTP rientrano tra i redditi di capitale. Le perdite sulle azioni, invece, sono classificate come minusvalenze da cessione di partecipazioni, ovvero redditi diversi. Ecco il punto: in Italia, non si possono compensare i redditi di capitale con le minusvalenze. Quindi, Tony dovrà comunque pagare le tasse sul guadagno dei BTP, anche se ha perso con le azioni.

La tassazione sui BTP è del 26%. Quindi su 23 mila euro, Tony dovrà versare allo Stato quasi 6 mila euro. E i 15 mila euro persi con le azioni? Rimarranno in memoria fiscale, utilizzabili per i prossimi 4 anni solo se avrà futuri guadagni della stessa natura, cioè da titoli azionari o simili.
Questa regola può sembrare dura, ma è fondamentale da conoscere. Perché influenza il modo in cui si investe, e soprattutto, quanto resta davvero in tasca a fine corsa. Pensare di “pareggiare” guadagni e perdite è un errore comune, ma che può costare caro.
Come evitare l’errore di Tony
Il caso di Tony insegna una cosa chiara: bisogna sapere cosa si può compensare e cosa no. Prima di investire, è utile capire il trattamento fiscale di ogni strumento. Non servono studi complicati: basta chiedere consiglio a chi ne sa. Evitare questo tipo di errore può fare una grande differenza nel lungo periodo.
Tony la prossima volta si farà due conti prima.