Migliori banche sulle quali investire: classifica italiana ed europea

Quali sono le migliori banche su cui investire? I dati più importanti delle classifiche italiane e europee per capire come orientare i propri investimenti

Investire nelle banche è una scelta strategica che può portare a rendimenti interessanti, ma richiede un’analisi approfondita del mercato: sappiamo bene che bisogna studiare le aziende.

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Migliori banche sulle quali investire: classifica italiana ed europea- trading.it

La Banca Centrale Europea (BCE) e altre istituzioni finanziarie hanno recentemente pubblicato valutazioni sulle migliori banche europee per solidità e prospettive di crescita.

Vi diamo quindi una lista dei nomi più promettenti, ma al tempo stesso vi mettiamo in guardia anche sui principali rischi da considerare.

Le migliori banche su cui investire investire nel 2025

Ecco una panoramica delle banche italiane che si distinguono per solidità, capitalizzazione e prospettive di crescita.

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Le migliori banche su cui investire investire nel 2025 -trading.it

Intesa Sanpaolo 3° in Italia / 6° in Europa, P2R 1,50%, 64,1 miliardi di euro come capitalizzazione. Si tratta di una delle banche più solide in Europa, con una gestione prudente e una crescita sostenibile. Gli analisti la considerano un’opzione sicura per gli investitori alla ricerca di stabilità.

Banca Mediolanum invece è 2° in Italia / 5° in Europa, con un P2R: 1,50%, si distingue per la sua forte gestione del rischio e l’attenzione al cliente. Il suo modello di business innovativo la rende una scelta interessante per chi cerca una banca affidabile con prospettive di crescita.

Credem è 1° in Italia / 5° in Europa con un P2R: 1,00. Grazie al P2R più basso tra le banche italiane, Credem è considerata una delle più sicure. La sua gestione attenta e i fondamentali finanziari solidi ne fanno un’opzione valida per gli investitori.

Mediobanca è 4° in Italia / 16° in Europa con un P2R: 1,75%. Con un portafoglio ben diversificato e risultati finanziari stabili, Mediobanca è una realtà solida nel panorama bancario italiano con ampie prospettive di crescita.

UniCredit è 6° in Italia / 38° in Europa con un P2R: 2,00% e una capitalizzazione di 60miliardi di euro ma sta ampliando la sua presenza con operazioni strategiche come l’OPA su Banco BPM. Nonostante un P2R più elevato, gli analisti vedono potenziale di crescita nel lungo termine.

Banco BPM è 7° in Italia / 52° in Europa con un P2R: 2,25%, ma il valore delle azioni è aumentato grazie all’interesse di UniCredit. Gli investitori potrebbero sfruttare questa volatilità per opportunità di trading a breve termine.

FinecoBank è 5° in Italia / 33° in Europa con un P2R: 2,00%, si è specializzata in servizi bancari digitali ed è una delle realtà più innovative. Un’opzione interessante per chi desidera investire nel settore fintech.

I principali rischi per le banche italiane, e di riflesso per i trader

Oltre alle opportunità, gli investitori devono considerare i rischi che potrebbero influenzare la redditività delle banche nel 2025. Vi presentiamo quindi anche un panorama globale di quelli che potrebbero essere i rischi nel breve e lungo termine, da valutare per la propria strategia di investimento. Innanzitutto, bisogna considerare che le banche italiane devono affrontare la possibilità di un aumento dei crediti deteriorati (NPL) in caso di rallentamento economico o insolvenze aziendali.

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I principali rischi per le banche italiane, e di riflesso per i trader -trading.it

Un peggioramento della qualità del credito ovviamente potrebbe portare ripercussioni sui bilanci. Inoltre, eventuali conflitti, instabilità politiche in Europa, e squilibri geopolitici tra Stati interni, sono tutte dinamiche che possono impattare sulle operazioni bancarie e sulla fiducia degli investitori, aumentando l’incertezza sui mercati. A ciò si aggiunge un necessario focus sulle fluttuazioni. Queste ultime possono ridurre la liquidità e influenzare anche il valore degli attivi bancari, ciò significa che eventuali crisi finanziarie potrebbero andare a incidere molto sulla redditività del settore.

Negli ultimi tempi la BCE ha anche già annunciato requisiti patrimoniali più severi, il che potrebbe limitare la capacità di prestito delle banche italiane, oltre a tutti i rischi operativi che riguardano il vasto settore della sicurezza informatica. Attacchi informatici o problemi tecnici potrebbero compromettere operazioni e reputazione, e purtroppo sono sempre da mettere in conto anche se si tratta di rischi praticamente imprevedibili.

A tutto ciò non ci resta che aggiungere il contemporaneo più adiacente alle novità degli ultimi giorni: il consolidamento del settore sta portando a richieste di fusioni e acquisizioni, che a loro volta modificheranno gli equilibri del mercato: bisogna studiare anche da questo punto di vista se si vorranno evitare spiacevoli sorprese. Quindi analizzare i fondamentali delle singole banche e diversificare il portafoglio rimangono le strategie chiave per ridurre i rischi e massimizzare le opportunità di investimento.

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