La crisi per il settore immobiliare è definitivamente alle spalle. È quanto emerge dall’European Outlook 2023 che mostra numeri in controtendenza.
Dopo la profonda crisi legata alla pandemia e in parte grazie all’assenza di alternative di investimento e data anche la rivalutazione degli immobili come ultimo rifugio sicuro, il mercato immobiliare ha avuto grande slancio.
Il mercato immobiliare europeo e italiano in particolare prosegue sulla strada della ripresa. Almeno per quest’anno risultano in aumento prezzi e fatturato.
Lo evidenziano i numeri del 2022 e delle stime fatte dall’European Outlook 2023. Il mercato immobiliare europeo si avvia a chiudere il 2022 con un fatturato in rialzo quasi del 10%. Dei circa 1.163 miliardi di euro in tutta Europa il 9,9% sono stati guadagnati sul mercato italiano. Le previsioni rimangono positive anche per il 2023, in controtendenza rispetto alle stime di variazione negativa del Pil; l’aspettativa è una crescita che per Europa e Italia è rispettivamente del 3,9 e 6,5%.
La performance del mercato immobiliare residenziale
Per quanto riguarda l’ambito residenziali dopo la performance eccezionale del 2021 con 750 mila compravendite, l’aspettativa per il 2023 è quella di un leggero calo in linea tendenziale con quest’anno, che ha visto effettuarsi 710 mila compravendite contro un’aspettativa di 670 mila l’anno prossimo.
La contingenza economica e di crisi temporanea del 2021 ha fatto si che la maggioranza degli investimenti si concentrassero su beni rifugio di cui in Italia gli immobili sono particolarmente rappresentativi. Con l’attuale congiuntura internazionale invece l’aspettativa di una possibile recessione rende più avversi al rischio sull’acquisto di un immobile. Le motivazioni principali sono dovute all’aumento dei tassi di interesse che influisce sui tassi dei mutui e gli effetti dell’inflazione sul costo della vita.
Nel residenziale si attende infatti un aumento dei prezzi, ma una variazione negativa per le compravendite. Nel 2023 si attendono cali tra 2,6% e 5,6%. L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,0% per l’indice generale e a +3,5% per la componente di fondo.
Accelerano, così, l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rispettivamente del 4,4 e 5,0%. È certo che il carrello della spesa non invoglia a fare acquisti importanti anche considerando un orizzonte di turbolenze economiche più difficile da decifrare rispetto al 2021. Oggi i prezzi i prezzi del carrello della spesa registrano l’aumento più alto dal 1984 pari al 9,6%.
A causa dell’inflazione prezzi al dettaglio degli immobili sono cresciuti nell’ultimo trimestre ma calano in linea tendenziale
L’Ue ha poi stilato una classifica di città e regioni in cui il costo della vita è aumentato di più nel Paese. Al primo posto c’è Bolzano dove l’inflazione annua è pari al 10,5% mentre Milano si colloca in sesta posizione. Tornando gli immobili i prezzi al dettaglio sono cresciuti in media nell’ultimo trimestre rispetto al precedente dello 0,7% e del 1,5% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il prezzo medio al metro quadro delle abitazioni escluse quelle di nuova costruzione sono pari a 1.827 euro. I maggiori aumenti si registrano proprio nel nord Italia con Bolzano, Vercelli e Rovigo che segnano rispettivamente incrementi del 8,9, 5,6 e 5,5%. Tra le città meno convenienti in cui acquistare un immobile ci sono ai primi tre posti: Milano, Venezia e Bolzano.
Nel capoluogo lombardo si registra infatti il record di 4,828 euro al mq contro Roma che arriva ai 3000 euro al metro quadro. Nel nostro Paese Milano è un eccezione; è l’unica città che ha visto crescere il valore del mattone negli ultimi dieci per un aumento dell’11,5%. La città che perde maggiormente è invece Genova, che nel 2021 registra un prezzo medio coincidente con il minimo storico negli ultimi 10 anni. Gli immobili nel capoluogo ligure perdono quindi il 54,4% del proprio valore.