Oggi giorno il mercato azionario inglese ci fornisce possibilità di investimento che in Europa difficilmente si riescono a cogliere.
Brexit è ormai lontano nel tempo e il suo labile ricordo è dimostrato dall’andamento della sterlina e in generale delle azioni inglesi. L’ipotetico rapporto tra il mercato azionario inglese, rappresentato dall’indice Ftse 100, e l’Euro Stoxx 50 europeo, dimostra che può esserci una reale diversificazione e che nonostante la relazione tra i due mercati sia importante, gli eventi che ricadono sul mercato europeo non vanno a riflettersi su quello inglese.
In alcuni periodi la sterlina inglese mostra una relativa debolezza rispetto all’euro, in altri periodi invece, mostra situazioni di grande recupero: ne è un esempio la fase degli ultimi tre mesi. Da inizio 2021 il Ftse 100 in sterline ha acquistato valore con un incremento di circa l’85%. Se invece dobbiamo dare un’indicazione del suo apprezzamento in euro, vi è stato un incremento del 12%, grazie proprio alla risalita della sterlina.
Buona parte della correlazione tra le due monete sta nel fatto che l’area euro è dominata da industriali, beni di consumo ciclici, tecnologia, l’area inglese invece si contraddistingue nel senso opposto e quindi beni di consumo non ciclici, risorse di base, farmaceutica ed energetici. Tutto questo, si riflette anche sui dividendi, infatti la zona euro ad oggi esprime un valore di circa il 2% annuo mentre il Ftse 100 può vantare circa il 3,4%.
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Certamente per coloro che amano il rischio, le opportunità di investimento ci sono e sono anche interessanti, oltretutto supportate da una solida struttura grafica e multipli tuttora a sconto. A partire da 3i Group (private equity, P/e di 16,9, dividendo del 2,8%, beta di 1,2) e Schroders (fondi di investimento, P/e di 17,3, dividendo del 3,1%, beta di 1,06).
Il primo titolo, 3i Group, ha realizzato in settimana un palese break out di precedenti massimi storici. Questo evento ha attirato sin da subito nuovi acquisti speculativi ma anche possibilità di estendere il movimento, con un primo target in area 1.300-1.320 pence.
L’azione Schroders invece potrebbe presto a sua volta tentare un movimento simile, in quanto si sta avvicinando a passo lento, ma serrato, ai massimi di lungo termine. Si possono avere delle possibilità di test verso l’area 3.750-3.800 pence, oltre cui si aprirebbero margini di accelerazione con un primo obiettivo in prossimità di 4.000 pence.
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Oltre queste società, è possibile individuarne anche altre che mantengono un buon posizionamento, che operano nelle costruzioni e nel mercato immobiliare.
Tra queste vi sono ad esempio, Berkeley Group (edilizia, P/e di 14, dividendo del 2,5%, beta di 1,05), CRH (risorse di base, P/e di 17,8, dividendo del 2,4%, beta di 1,24) e Persimmon (edilizia, P/e di 13,1, dividendo del 6%, beta di 1,3).
Berkeley Group, possiede tutti i requisiti per giocarsi un test verso 4.900 pence, fino a poter raggiungere numeri da massimo storico e collocarsi a 5.500 pence circa. Anche CRH potrebbe raggiungere prossimamente vette mai toccate prima, e quindi oltre 3.550 pence, mentre la forza di Persimmon sta anche nell’eccezionale dividend yield, ossia nel rapporto tra l’ultimo dividendo annuo per azione e il prezzo del titolo, individuando il rendimento di un’azione.
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