I future a Wall Street e in Europa arretrano e i rendimenti delle obbligazioni USa a 10 anni salgono al 3,14%, il massimo dal novembre 2018. Ecco come gestire il ribasso del mercato evitando le azioni impulsive.
I mercati sono in fibrillazione per il crescente timore di una stagflazione in arrivo. Gli investitori sono in attesa dell’uscita dei dati sui prezzi al consumo negli Usa e in Cina di mercoledì prossimo e poi su quelli in Germania.
Intanto la situazione internazionale rimane ancorata alle sorti dell’Ucraina. I leader del G7 hanno riaffermato che Putin “non deve vincere” perché “ha violato l’ordine internazionale basato sulle regole. Gli eventi più importanti della settimana arriveranno dopodomani;
mercoledì escono i dati sull’inflazione Usa, che a marzo ha toccato i massimi dal 1981 raggiungendo l’8,5% annuo e l’1,2% rispetto al mese precedente. Le aspettative per questo mese è una diminuzione che porti gradualmente l’aumento dei prezzi entro livelli ragionevoli. Se questa stima dovesse avvenire sarebbe una boccata d’ossigeno per l’economia americana.
Ciò che succede sui mercati si riflette in Italia sul tasso del Btp tornato sopra il 3% mentre in Germania il Bund tedesco è sopra l’1%. Questi movimenti più forti sono dipesi in gran parte dalle aspettative sulle prossime mosse della Bce. Quello che sembra più plausibile ora sono tra i due e i tre rialzi dei tassi entro fine anno.
Nonostante questo, è bene contestualizzare il presente ricordando che momenti come questi sono già accaduti in passato. Il mercato azionario ha superato tanti ostacoli, l’11 settembre, la recessione del 2008 e il crollo del mercato del 1987. A ogni crisi come queste il mercato azionario si è ripreso raggiungendo nuovi massimi storici.
È importante quindi considerare le possibilità presenti nel mercato, rafforzando una visione sul lungo periodo e distribuendo gradualmente i nostri sforzi rendendoli sufficienti giorno per giorno per raggiungere l’obbiettivo presente. In questo modo è possibile mantenere alto il nostro capitale psicologico; quella risorsa tramite la quale possiamo compensare il nostro livello di emotività evitando che essa vari in correlazione alla volatilità del mercato.
Improvvisi cali e bruschi aumenti nei prezzi sono una parte fisiologica nella price action. Per evitare il rischio di burnout o di esaurimento, in attesa del corretto segnale di ingresso o uscita dal mercato è utile parlare con un esperto che sappia fornirci un’aspettativa realistica sul futuro. L’obiettivo è quello di aumentare la mediazione tra l’impulso ad agire e la vostra decisione razionale.
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