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Meglio stare zitti in casa nel 2025: essere rumorosi è reato penale

Attenzione a certi comportamenti che si hanno in casa, perché potrebbero essere deleteri, anche configurando il reato penale. 

Vivere all’interno di un condominio, significa doversi attenere a un insieme di norme ben precise, in base a diverse esigenze dell’edificio e dei condomini.

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Quando si vive in un edificio con altri condomini, ci sono degli spazi considerati “comuni”, e sono quegli spazi che appartengono a tutti. Per fare un esempio, l’ascensore, il pianerottolo, oppure il giardino, se c’è, il cortile, o anche un parcheggio.

Questi spazi sono regolati dal condominio e quindi, a seconda delle regole che vigono, devono essere rispettate. Ci sono poi le assemblee condominiali, cui si può partecipare, oppure dare delega, ma quando si prendono decisioni importanti, è sempre meglio esserci.

La maggioranza, infatti, al di là dei casi di delibera immotivata, stabilisce cosa fare. Sempre meglio presenziare, e avere l’occasione di un confronto, di dire la propria. In condominio, le spese relative agli spazi comuni devono essere suddivise in base alle tabelle millesimali, ognuna calcolata a seconda dell’appartamento. Ogni proprietario di immobile, quindi, paga la propria quota a in base alle suddette tabelle.

Rumori in condominio, quando è reato penale

Oltre a doversi assumere le spese relative agli spazi comuni di un condominio, i condomini devono fare molta attenzione a non causare rumori molesti.

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I rumori si convertono in molesti, quando creano un forte disturbo a molte persone, e sono anche continuativi. In sostanza, sono tanto forti da peggiorare la qualità della vita, in un palazzo.

Ma quali sono questi rumori fastidiosi? Il volume troppo alto della tv, della musica, i tacchi delle donne, i cani che abbaiano o la lavatrice che è in funzione durante la notte. Quasi ogni condominio ha delle regole per poter emettere dei rumori, e di solito sono dalle 8:00 alle 13:00, o 16:00-21:00.

L’amministratore può decidere di sanzionare i condomini che fanno rumore, fino ai 200 euro, per ipotesi non aver rispettato le regole condominiali. La multa deve essere approvata in assemblea, e la delibera può essere impugnata entro 30 giorni.

Il reato diventa, però, penale, in questi casi:«chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro».

In sostanza, il reato si configura nel momento in cui disturba più condomini, non solo i vicini di casa.

Anna Di Donato

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