Il board della Bce ha rinnovato il suo impegno affinché l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2% nel medio termine; ecco il contesto in cui il Mef collocherà questa settimana 3 nuovi BTP.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che mercoledì 13 luglio 2022 sarà effettuata l’asta di tre Btp.
In un contesto di turbolenze finanziarie l’inflazione rimane al centro delle caratteristiche dei nuovi Btp che scontano sui loro rendimenti la conduzione della politica monetaria. La preoccupazione di Francoforte è quella che l’inflazione rischi di radicarsi e diventare persistente. Il dato dell’8% di giugno in Italia ha segnato un record alla luce dei rincari dei prezzi dell’energia che si sono attestati al 39,2% sopra i livelli del 2021.
Se i prossimi mesi appaiono decisivi per osservare la svolta nella tendenza economica e del mercato finanziario, le obbligazioni emesse dallo Stato italiano sembrano già scontarne le incertezze. Saranno emessi un totale di BTP per 5,75 miliardi di euro.
Il primo Btp è la settima tranche 19 aprile 2022 in scadenza il 15 agosto 2025. Il titolo di Stato ha una cedola annuale lorda del 1,2% e Codice ISIN: IT0005493298. L’importo dell’emissione va da un minimo di 2,75 miliardi a un massimo di 3,25 miliardi di euro. Il Regolamento sottoscrizioni è calendarizzato al 15 luglio 2022.
La quinta emissione del Btp emesso 16 maggio 2022 con scadenza giugno 2029. Questo Btp ha una cedola annuale lorda del 2,8% e Codice ISIN: IT0005495731. L’importo dell’emissione va da un minimo di 2 miliardi a un massimo di 2,5. Il regolamento sottoscrizioni è calendarizzato al 15 luglio 2022
Il terzo e ultimo titolo è il Btp marzo 2038. La seconda Emissione del titolo emesso il primo marzo 2022 ha una cedola annuale lorda del 3,25% e Codice ISIN: IT0005496770. L’ importo dell’emissione va da un minimo di 1 miliardo a un massimo di 1,25 miliardi di euro. Anche in questo caso il regolamento sottoscrizioni è fissato al 15 luglio 2022.
In relazione alle future variazioni del titolo tra le novità emerse dal consiglio direttivo è la possibilità che se l’inflazione non migliorerà a settembre la Bce procederà a un aumento dei tassi superiore a 25 punti base. Anche per questo il board riconferma di lavorare su un nuovo strumento anti frammentazione da realizzare in modo rapido per evitare di essere impreparati agli effetti dell’aumento dei tassi di interesse.
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