La Telemedicina sta svoltando la quotidianità di un milione di cittadini. La comodità non ha prezzo: cos’è e chi ha diritto di accedervi
Uno dei punti forti dei quali tutti gli italiani vanno fieri è quello della sanità, che nel nostro paese è pubblica: ciò significa che ogni cittadino ha diritto ad un medico di famiglia che, gratuitamente, lo visiti e segui l’andamento delle sue patologie, quindi gli somministri cure e terapie e, al bisogno, lo indirizzi verso lo specialista più adatto alle sue necessità. In Italia, grazie al Servizio Sanitario Nazionale, si possono svolgere molte visite ed esami semplicemente pagando il ticket, che solitamente ammonta a pochi euro, e ci si può sottoporre anche ad interventi delicati senza dover versare neanche un solo euro.
A differenza di ciò che avviene in altri Paesi del mondo, dove la sanità è totalmente privata e quindi l’accesso a cure ed esami anche di prima necessità dipende solo ed unicamente dalle proprie disponibilità economiche, in Italia una visita al Pronto Soccorso non sarà negata mai a nessuno. Di recente, però, c’è qualcosa che sta sconvolgendo il settore ed è la Telemedicina: ecco di che cosa si tratta e perché è rivoluzionaria.
Telemedicina, comoda e rivoluzionaria: di che cosa si tratta
Progettata per supportare diverse tipologie di prestazioni sanitarie, la Piattaforma Nazionale di Telemedicina è stata attivata grazie ad un finanziamento di 1,5 miliardi di euro stanziati nel PNRR e di fatto ha rappresentato un grande passo avanti nel processo di digitalizzazione della sanità. Lo scopo di questa piattaforma è quello di favorire l’avvicinamento tra i pazienti più fragili e l’assistenza medico-sanitaria, soprattutto in relazione ad anziani e cittadini residenti in aree isolate o rurali, quindi lontane dalle strutture sanitarie di riferimento.
Entro la fine di quest’anno, secondo le previsioni del Ministero della Salute, saranno almeno 300mila gli italiani che verranno assistiti mediante la Telemedicina. La piattaforma offrirà diversi tipi di servizi:
- la televisita, che consente ai pazienti di interagire con il medico da casa propria;
- il teleconsulto, che permette ai professionisti sanitari di confrontarsi tra loro in tempo reale;
- il telemonitoraggio, mediante cui i medici possono controllare periodicamente e comodamente i parametri vitali e lo stato di salute dei propri pazienti, grazie ad alcuni dispositivi digitali connessi ad internet;
- la teleassistenza, con cui gli operatori sanitari possono fornire un supporto personalizzato ai pazienti anche nella terapia farmacologica.
La gestione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina avviene su due livelli. Sul fronte nazionale è in mano ad Agenas, azienda che monitorerà l’efficacia del sistema, garantirà l’uniformità dei servizi tra le varie regioni e farà in modo che il servizio sia sempre correttamente integrato con gli altri strumenti della sanità digitale. A livello regionale, invece, saranno le Infrastrutture Regionali di Telemedicina a gestire la concreta erogazione dei servizi ai propri cittadini. Si prevede che la piattaforma raggiungerà la sua piena operatività entro fine anno.