Non tutti i giorni pensiamo di cambiare Banca. Ormai il conto corrente è indispensabile per mille operazioni quotidiane, ma nessuno ha voglia di perdere tempo.
Ma forse dopo l’ultimo estratto conto qualcuno si prenderà 10 minuti di tempo per capire cosa sia successo, e soprattutto per trovare un modo di risolvere. I conti correnti bancari in questi ultimi tempi hanno visto schizzare i costi di gestione alle stelle. Al tempo stesso, però, per fortuna è aumentata l’offerta. Certo, cambiare Banca forse non è una cosa piacevole. Nonostante ormai si possa effettuare quasi tutto con l’home banking, tanti preferiscono andare allo sportello. E magari scambiare due chiacchiere con la persona che li ha serviti così tante volte.
La realtà, però, è che le cose sono cambiate. Nonostante il minor afflusso di clienti negli Istituti, le Banche hanno aumentato i costi. Di regola, se offro meno servizi “fisici”, spendo meno soldi. E l’utente finale dovrebbe poter ottenere delle agevolazioni. Ma sembra che questo principio non venga applicato. E non solo per le banche. Pensiamo ad esempio ai supermercati. Offrono le casse fai-da-te. Non c’è una cassiera “vera”, stipendiata, che esegue un lavoro. E allora perché non dovrei pagare di meno gli articoli che compro?
Possono sembrare osservazioni banali ma in realtà a forza di pochi centesimi si arriva a milioni. E tornando al discorso Banca, i milioni che stanno per entrare nelle loro casse sono davvero molti. Ecco perché.
Cambiare Banca, lo “consiglia” Altroconsumo
Com’è noto, Altroconsumo è un’associazione consumatori che conta centinaia di migliaia di iscritti. Riguardo ai costi bancari, ovvero di gestione del conto corrente, ha stilato recentemente un report. Rispetto all’anno scorso, per tenere aperto il conto la spesa è salita mediamente dal 7 al 14% in più. Tra commissioni su operazioni, spesa di appunto tenuta-conto e di carte e bancomat, in fondo all’anno è una vera “mazzata”. Soprattutto per alcune categorie.
Altroconsumo infatti ha stilato un rapporto prendendo in considerazione tre fasce tipiche: famiglie, pensionati e giovani. A parità di operazioni effettuate, a farne le spese sono soprattutto gli anziani, con un aumento di 78€ annui. Le famiglie in media spendono ancora di più, circa 87€. C’è da sottolineare però la differenza di entrate, che solitamente è inferiore per chi percepisce la pensione di vecchiaia.
Un’altra categoria che non è stata presa in considerazione ma su cui varrebbe la pena esprimere un pensiero, è quella dei disoccupati. Tutti devono comunque avere un conto corrente, e per chi non ha entrate sborsare quasi 100€ all’anno può risultare davvero pesante. Chi sembra non aver risentito degli aumenti è invece la popolazione giovanile. Questo grazie alle numerose offerte Under 30 promosse dagli Istituti Bancari, che applicano la formula “zero spese” ai clienti in questa fascia d’età.
O forse anche perché i giovani sono meglio informati, e si rivolgono a banche completamente virtuali. Ce ne sono diverse che offrono conti gratuiti, carte multiple e gratuite, zero canone e persino sconti, cashback, accrediti omaggio e altri benefit. Insomma, molto probabilmente per qualcuno è arrivato il momento di cambiare Banca. Magari facendosi consigliare dal figlio o dal nipote.