Si può ovviare in qualche modo alla mazzata sugli stipendi oggi? La disperazione non manca, ma c’è nell’aria un sentore di speranza.
La possibilità di ricevere un incremento di retribuzione è un sogno, peccato che la mazzata sugli stipendi sia più concreta che mai. La questione verte attorno un problema abbastanza concreto, che è quello riguardante i contributi P e F. Con questa guida è possibile non solo approfondire la questione, quanto trovare la giusta soluzione che fa al caso proprio.
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Con i contributi P si fa rifermento a quelli rientranti nella categoria “Previdenziale”. Questi insieme a quelli siglati con F, sono spesso fonte di guai nella gestione della busta paga. Nel caso di quelli del quadro P, appunto previdenziali, accade che ci siano problemi nel momento in cui si applicano aliquote contributive sbagliate. Ciò comporta nel concreto degli errori di calcolo. Ad esempio, nel 2025 le aliquote per dipendenti privati sono al 9,19%, mentre quelli del pubblico sono all’8,80%.
Ancora ci potrebbero essere degli errori che comportano la mancata applicazione degli sgravi contributivi in maniera opportuna. Di contro, si esauriscono degli errori nel calcolo dei contributi. Anche per la gestione dei Regimi Forfettari bisogna aprire bene le orecchie. Infatti, per gli autonomi è necessario controllare che non ci siano errori nella riduzione del 35% sui contributi previdenziali obbligatori.
Pare tanta carne sul fuoco, ma questa è solo una parte, adesso seguono gli altri “contributi che danno da pensare!”
Come contrastare la mazzata sugli stipendi: soluzioni pratiche per i cittadini
Nella prima sezione sono stati analizzati i problemi riguardanti i contributi previdenziali, adesso però tocca approfondire quelli facenti parte dell’ambito più temuto, quello fiscale. Le sigle P e F stanno per ottenere la loro completa analisi, con la quale si conclude con delle indicazioni per ovviare e risolvere in parte gli errori in questione.
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Segue la seconda parte dell’analisi, quella che spiega i problemi dei contributi fiscali. Primo errore da evitare, è quello sul calcolo dell’IRPEF con aliquote al 23%, 35% e 43%, un meccanismo che richiede una computazione precisa del reddito imponibile. Qual è la peggior conseguenza? Che sbagliare ciò potrebbe comportare tasse pagate in eccesso o in difetto!
Anche la materia delle detrazioni fiscali è molto importante, specie per i redditi più bassi. Occhio agli errori anche in questo caso. Inoltre, lo stesso impatto del taglio del cuneo fiscale del 2025, è anche un altro fenomeno da non sottovalutare. Questo può causare problemi se non si osserva con cura il possibile passaggio da esonero contributivo a detrazione fiscale. Perché ciò condiziona il reddito netto!
Come risolvere? In primis, si verifica in autonomia, ma con estrema regolarità, la propria busta paga. In questo modo, gli errori sono sotto controllo e saltano all’occhio velocemente. È inoltre necessario consultare un esperto nella materia del lavoro, per risolvere dubbi in merito ai contributi Previdenziali e Fiscali. Ultimo consiglio, non meno importante, se si intravedono degli errori in busta paga, il datore va contattato immediatamente. Se non lui, chi si occupa di risorse umane.