Sempre più settori, dalla farmaceutica all’agricoltura, stanno constatando e valutando benefici economici per un indotto che vale miliardi di dollari.
A partire dagli anni ’60 la cannabis si è faticosamente riscattata dai pregiudizi, riuscendo a emergere nella cultura popolare per i suoi benefici terapeutici, fino a essere legalmente riconosciuta in diversi paesi. In accordo con le stime dello studio effettuata da Grand View Research, una società di consulenza finanziaria e ricerche di mercato, con sede in California, l’aspettativa della crescita dell’industria a livello globale nei prossimi sei anni è pari a 74 miliardi di dollari, mentre già solo nel 2025 la stima del suo valore negli USA è pari a 24 miliardi di dollari.
C’è un ampio movimento popolare negli Stati Uniti che spinge in favore della legalizzazione della cannabis, non solo per uso terapeutico ma anche a scopo ricreativo. In linea con il trend nel continente, Uruguay nel 2013 e Canada nel 2018 hanno reso legale l’uso e la commercializzazione, nonché la coltivazione domestica della marijuana. E il governo messicano si prepara in questi giorni ad approvare una legge che legalizzerà la cannabis in ogni sua forma.
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Cannabis: negli USA l’indotto vale 52 miliardi di dollari
La tendenza sembra seguire quello che può essere definito un effetto domino, tanti più paesi adotteranno legalmente il consumo e la vendita della marijuana, tanto più il supporto mediatico e popolare potrà contare su osservazioni oggettive e statistiche, non solo rispetto ai suoi effetti sia sociali e curativo, già largamente studiati, ma anche su quelli economici. Per fare un esempio concreto, si pensi che la legge canadese Federal Cannabis Act permette a ogni cittadino maggiorenne di possedere e trasportare più di 30 grammi a testa di questa sostanza. In Canada il consumo medio annuo stimato è di circa 20 grammi a persona, per una spesa complessiva di 5,6 miliardi annui.
La principale caratteristica che differenzia la marijuana ricreativa da quella terapeutica è la presenza nelle efflorescenze della canapa del THC, l’agente psicoattivo responsabile degli effetti inebrianti che seguono il suo consumo. Può essere impiegato e quindi consumato in diversi modi, non soltanto attraverso l’inalazione, ma per mezzo dell’infusione e la produzione di bevande o alimenti.
Con la recente vittoria del partito Democratico negli Stati Uniti, gli investitori sono vigili: il 67% degli americani crede che la marijuana per il consumo ricreativo dovrebbe essere legale (e gli USA hanno una popolazione di almeno dieci volte maggiore di quella canadese). Negli Stati Uniti esistono già i precedenti legislativi oltre quelli culturali già citati, affinché il mercato possa espandersi verso l’uso della marijuana oltre quello già legalmente approvato in campo terapeutico, in almeno 35 dei suoi stati. Fin dal 2014 in undici dei cinquanta stati americani, tra cui Vermont, Washington, Oregon, California e Colorado è legale o depenalizzato l’uso ricreativo con limiti rispetto alla quantità di THC, oppure permesso in caso particolari condizioni di salute.
Quello USA è mercato il più grande, con una stima sull’indotto che si aggira intorno ad un valore complessivo di 52 miliardi di dollari. Esistono quindi già molteplici società che hanno fatto di questa pianta il loro core business, tutte nate tra il 2014 e il 2017 e con un prezzo per azione che si aggira intorno ai 25 dollari. Almeno una tra quelle quotate al NASDAQ sembra vivere un momento particolarmente promettente e merita di essere osservata più da vicino: la Canopy Growth Corp.
La tendenza rialzista della Canopy Growth Corp
Azienda canadese nata nel 2015, è specializzata nella produzione e innovazione di prodotti a base di CDB, come bevande, oli e prodotti per gli animali. Presenta un’accentuata tendenza rialzista che dai minimi toccati il primo settembre 2020 intorno ai 14 dollari, ha raggiunto in quattro mesi quota 40 dollari con un incremento vertiginoso del +285%.
Attualmente la tendenza rialzista si trova su una fase di ritracciamento piuttosto profonda e vede le sue quotazioni stabilizzarsi intorno ai 34 dollari. Tuttavia si possono avere degli ottimi spunti rialzisti considerando che i volumi segnano quelle che sembrano accumulazioni cicliche con intervalli bimestrali, l’ultima delle quali è avvenuta circa due mesi fa. In ottica long è possibile perciò osservare nuovi incrementi di prezzo, almeno fino alla prima resistenza stabilita in base alla media del prezzo dell’ultimo mese, intorno ai 38 dollari, si potranno avere eventuali occasioni di ingresso al mercato, se il prezzo intorno alla sua media confermerà la tenuta della tendenza, rispettando le proporzioni delle variazioni ribassiste.