Assenze per malattia e superamento del periodo di comporto, si può licenziare? La legge non è chiara

Si può licenziare per il superamento di comporto per malattia Covid?  Sono due le sentenze che hanno risposto in merito, e sono state discusse presso il Tribunale di Venezia e di Palmi.

Con la pandemia Covid, sono molti i lavoratori che si sono assentati dal lavoro per malattia, e molti si trovano in una situazione difficile, in quanto hanno superato il periodo di comporto.

Assenze per malattia e superamento del periodo di comporto
Assenze per malattia e superamento del periodo di comporto

Per limite di comporto si intende il periodo massimo entro il quale il datore di lavoro può licenziare per il lavoratore che è stato troppo tempo assente. Due sentenze si sono espresse in merito alle assenze di malattia e il superamento del periodo di comporto. Entrambi gli orientamenti riguardano il caso di assenze con superamento del periodo di comporto con conseguente licenziamento da parte del datore di lavoro.

Il giudice del Tribunale di Venezia ha ritenuto legittimo il licenziamento inflitto alla dipendente durante l’assenza per Covid. Mentre, il giudice del Tribunale di Patti ha chiesto il reintegro della lavoratrice licenziata, con l’obbligo di versare a favore della dipendente l’indennità risarcitoria. Due pareri contrari tra loro.

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Assenze per malattia e superamento del periodo di comporto, si può licenziare?

I casi esaminati dai giudici sono molti simili e anche i periodi di assenza, ma le decisioni sono state completamente diverse. Da dire che questi sono i primi provvedimenti affrontati sul tema. Quindi, al momento non c’è ancora un orientamento chiaro su cui appoggiarsi.

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In linea generale, il superamento del periodo di comporto è motivo di licenziamento. La durata del periodo è stabilità nei contratti collettivi di lavoro. Inoltre, esistono due tipi di conteggio: secco e sommatoria.

Il periodo secco si riferisce a un’unica malattia di durata prolungata. Invece, per sommatoria si calcola sommando diversi periodi di malattia insorte in un anno di lavoro. Per evitare il licenziamento per superamento del periodo di comporto, è consigliato che il lavoratore chieda l’aspettativa non retribuita. In effetti, il periodo di aspettativa interrompe il decorso del periodo di comporto.

Il datore di lavoro, per motivi di privacy, non conosce i motivi della patologia che hanno innescato la malattia. Infatti, il certificato medico inviato al datore di lavoro non contiene le indicazione della malattia. Il certificato completo con la patologia è visibile solo dall’INPS Questo ha causato molte azioni giudiziaria per illegittimità di licenziamento e conseguente indennità risarcitoria per minimo cinque mensilità.

Infatti, l’ordinanza del 13 gennaio 2022 del tribunale di Palmi, integra la lavoratrice sul posto di lavoro, licenziata per superamento del periodo di comporto per malattia.

Mentre la sentenza del tribunale di Venezia n. 647 del 29 ottobre 2021, considera legittimo il licenziamento adottato per il superamento del periodo di comporto, considerando il licenziamento in linea con la legge 604/66 ex articolo 3.

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