La malattia cardiaca e la demenza sono in forte crescita e lo Stato tutela cittadini con la legge 104, la pensione anticipata e un assegno mensile.
Un recente studio ha dimostrato che queste patologie, sono connesse tra loro e possono aggravare significativamente lo stato di salute. Pertanto, si ha diritto, se subentrato i requisiti, a un assegno mensile erogato dall’INPS e ad altre agevolazioni.
La Legislazione italiana tutela le persone che hanno un disagio o una difficoltà a svolgere un’attività lavorativa. Tra i tanti strumenti a tutela del cittadino, vi è l’invalidità civile. La legge fornisce un elenco con tutte le patologie che sono considerate invalidanti e in base alla percentuale invalidante si ha diritto a varie agevolazioni economiche e assistenziali. Le patologie più rilevanti che sono aumentate enormemente nel mondo, sono la demenza e le malattie cardiache. Secondo un studio recente, pubblicato sul sito del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti, queste malattie sono collegate tra loro. Vediamo quali sono i rischi e come ottenere la legge 104, un assegno mensile e le varie possibilità di pensione anticipata.
Assegno di 522 euro al mese per queste malattie: senza limiti di reddito
Secondo molti studiosi esiste una connessione tra salute del cervello e salute cardiovascolare. I danni al cuore e ai vasi sanguigni possono aumentare il rischio di ictus e di demenza.
Malattie cardiache che danno diritto ai permessi 104 e non solo
Un ictus si genera quando un coagulo blocca il flusso sanguigno, oppure, quando un vaso sanguigno si rompe nel cervello. L’ictus causa la morte del tessuto cerebrale, a volte determina un declino della memoria e una profonda disabilità. Inoltre, può causare anche la demenza vascolare, che può avere un impatto negativo sul funzionamento cognitivo e sulla memoria.
Secondo i dati dello studio Global Burden of Disease dell’anno 2020, nel mondo, il numero di persone affette dal morbo di Alzheimer e le demenze correlate, è aumentato enormemente rispetto a quello delle persone con cardiopatia ischemica. In circa dieci anni, nel mondo il morbo di Alzheimer e le demenze correlate sono aumentate di circa il 144%, rispetto al 120% per la cardiopatia ischemica. Inoltre, lo studio rileva che nel tempo sono aumentati fortemente i decessi per demenza e morbo di Alzheimer, di circa il 185%, e in aumento anche i decessi per cardiopatia ischemica di circa il 66%.
L’invalidità civile è riconosciuta da una commissione medico legale, dietro richiesta dell’interessato che dovrà avviare la pratica per il riconoscimento della percentuale invalidante, della legge 104 in caso di handicap. Inoltre, con un’invalidità totale e se la patologia crea difficoltà a compiere atti quotidiani di vita (ad esempio: vestirsi, camminare, mangiare, eccetera), si ha diritto anche all’indennità di accompagnamento.
La prima cosa da fare e recarsi dal medico curante, il quale dovrà inviare telematicamente all’INPS il certificato introduttivo con l’anamnesi del paziente. Il medico rilascia al paziente un numero di protocollo che dovrà essere inserito nella domanda per la richiesta di accertamento dell’invalidità civile. Il richiedente ha a disposizione 90 giorni dal rilascio del certificato per presentare domanda, che potrà inoltrare direttamente dal sito dell’Istituto o rivolgersi ad un Patronato.
Dopo aver inviato l’istanza, l’INPS convocherà l’interessato per una visita medica in cui dovrà valutare lo stato di salute e la percentuale di invalidità. Se la percentuale sarà tra il 74 e il 99%, che rispetti determinati requisiti reddituali e sanitari previsti dalla legge.
Lo stesso iter burocratico deve essere effettuato per la legge 104 e il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento. È possibile, se ci sono le condizioni, inviare un’unica domanda con un unico certificato introduttivo.
Nel 2022 l’importo dell’assegno mensile per invalidi civile è di 291,69 euro, corrisposto per tredici mensilità in base ad un limite di reddito annuo personale, per gli invalidi parziali, di 5.010,20 euro. Per gli invalidi totali, il limite di reddito annuo personale è di 17.050,42 euro.
L’indennità di accompagnamento è pari 525,17 euro per gli invalidi parziali, per i ciechi assoli pari a 946,80 euro. L’indennità è erogata dall’INPS per dodici mensilità a prescindere dal reddito personale.
Spetta la legge 104 e in base allo stato di disabilità, che permette di ottenere innumerevoli benefici assistenziali ed economico e nel mondo del lavoro. Ricordiamo che a cui è stato riconosciuto un handicap grave (art.3 comma 3) hanno diritto ai permessi legge 104 per se stessi o per il familiare che li assiste. Inoltre, il lavoratore che assiste un familiare con legge 104 con disabilità grave, ha diritto a fruire del congedo straordinario di due anni retribuito e coperto da contribuzione figurativa. La condizione è la convivenza con la persona che si assiste, cioè il disabile deve far parte del nucleo familiare.
La legge tutela i lavoratori disabili e coloro che si occupano di un familiare disabile con handicap grave, riconoscendo delle tutele specifiche nel sistema previdenziale. Infatti, l’APE Sociale e la pensione anticipata per i lavoratori precoci (Quota 41), nelle tutele prevedono queste categorie di lavoratori.
Inoltre, gli invalidi con una percentuale dell’80%, appartenenti al settore privato, possono accedere alla pensione di invalidità già a 56 anni di età per le donne e 61 anni per gli uomini, con 20 anni di contributi. Però, l’età anagrafica si differenzia a seconda il tipo di invalidità civile (sordi, ciechi, eccetera).
Per i lavoratori del settore pubblico esiste la pensione di inabilità senza limite di età, ma con uno specifico grado di inabilità temporanea, parziale o totale.
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